M5S news, nuovo giorno di passione per il movimento politico guidato da Luigi Di Maio. Non bastassero gli addii pesanti dell’ex ministro Lorenzo Fioramonti e del senatore Gianluigi Paragone, arrivano nuove tegole per il Movimento alle prese con una crisi senza precedenti. I pentastellati stanno andando in pezzi: difficile definire diversamente la litania di addii e cacciate degli ultimi giorni. Oggi è toccato a due deputati, il pugliese Nunzio Angiola ed il lucano Gianluca Rospi, che hanno aderito al gruppo misto. Di Maio per il momento non ha commentato la fuoriuscita dei due parlamentari dal M5S.
M5S news, l’addio di Nunzio Angiola
“Ho più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di ”visibilità” dei territori nelle scelte legislative e di governo”, scrive Angiola nella nota alla stampa che spiega le motivazioni del suo addio al M5S. “Preciso che la mia odierna decisione non è da porsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentari, come Lorenzo Fioramonti, al quale mi sono limitato ad esprimere nei giorni scorsi comprensione e solidarietà”.
Poi ricorda di non aver votato la Manovra 2020, pur avendo confermato la fiducia al governo Conte. Il motivo? “il disappunto per la compressione delle prerogative parlamentari e per l’approvazione di provvedimenti che, nella mia qualità di professore ordinario nell’Università, non potevo assolutamente accettare”. Tra i molti messaggi ricevuti oggi sul suo profilo, spicca quello di un conterraneo di Angiola che sottolinea il “tradimento” dei suoi valori fondanti cui è giunto il Movimento di oggi. “Ben fatto Onorevole […] Adesso avanti, abbattere l’obbrobrio incostituzionale della legge sulla prescrizione. Le riforme devono essere serie e strutturali nonché conformi al dettato costituzionale”.
Gianluca Rospi spiega perché ha lasciato il Movimento
Del tutto simili le motivazioni dell’addio di Gianluca Rospi. “In queste festività – scrive il deputato lucano – ho riflettuto tanto e, per svariate ragioni, in primis il non condividere la manovra di bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialità nelle decisioni all’interno del gruppo, ho maturato l’idea di lasciare, con grande rammarico, il MoVimento 5 Stelle. Manovra di bilancio a parte – aggiunge Rospi – non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica del Gruppo parlamentare con il risultato che ristrette minoranze decidono per la maggioranza; il M5S non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza più essere portatrice di proposte”. >> Le news di politica