Serafina Scialò, musa di “Gloria”, a lungo compagna di Umberto Tozzi, è stata ritrovata morta nella sua casa di Udine, dove viveva da sola. A lanciare l’allarme i colleghi della scuola dove lavorava, il 7 gennaio 2020, dopo che la donna non si era presentata senza preavviso. «Era benvoluta e in ottimi rapporti con tutti», ha detto la preside dell’istituto Anna Maria Zilli. In queste ore sono arrivate anche le dichiarazioni del cantautore torinese: «Non voglio commentare. Non intendo rilasciare interviste. L’ho perdonata per tutto il male che ha fatto a me e a nostro figlio». Umberto Tozzi in sala d’incisione a Montecarlo dove risiede ha aggiunto: «Sono concentrato sul nuovo disco. Finalmente un album di canzoni nuove, dieci brani. In aprile torno in tour con Raf ancora per qualche mese. Poi ciascuno riprenderà la sua strada».
Umberto Tozzi sull’ex Serafina Scialò: «L’ho perdonata per il male che ha fatto a me e a nostro figlio»
«Voglio solo precisare che non mi sono mai sposato con la Scialò. Avrei potuto mandarla in galera per i soldi di cui si è appropriata. A suo tempo le avevo firmato due assegni in bianco per pagare dei fornitori. Lei li mandò all’incasso: uno era di 100 milioni, l’altro di 350 milioni di lire. Il giudice Mastrota, ricordo ancora il suo nome, era pronto a spedirla in galera con tre capi di imputazione fra cui truffa e appropriazione indebita. Ma anche se mi aveva lasciato sul lastrico io rinunciai all’azione penale: era la madre di mio figlio», ha raccontato Umberto Tozzi.
Rapporti tesi: la coppia si era detta addio nel 1984
La storia d’amore fra Serafina Scialò e Umberto Tozzi era scoppiata negli anni 70. È stata lei la musa ispiratrice dei primi grandi successi dell’artista: da Donna amante mia a Tu, da Ti amo a Stella Stai. I due, che hanno avuto un figlio, Nicola Armando, si sono detti addio nel 1984. Come riporta Il Corriere della sera: “Serafina Scialò, che viveva a Udine in via Dormisch, si rifiutò sistematicamente di far incontrare il padre e il figlio Nicola Armando come stabilito in sede di giudizio. Tozzi e il suo avvocato Maretta Scocca (moglie dell’ex presidente della Siae Giorgio Assumma), documentarono decine di viaggi a vuoto a Udine compiuti dal cantante suffragati da esposti e ricorsi. Tozzi confidava agli amici che la sua ex compagna aveva fatto una specie di lavaggio del cervello al figlio con una sistematica opera di demolizione della figura paterna”.
Le parole di Riccardo Fogli
«È una fine molto triste. Essere la ex di una star e guadagnarsi da vivere facendo le pulizie in una scuola. La vita è strana e spesso spietata. Morire da soli così… Mi spiace per Umberto che è una persona buona e sensibile e un caro amico. La Scialò è stata un pezzo importante della sua vita di uomo e di artista», così l’amico di Tozzi e noto cantante Riccardo Fogli ha commentato l’accaduto.
leggi anche l’articolo —> Umberto Tozzi, trovata morta l’ex moglie: non era rientrata al lavoro dopo le feste