Piero Angela, il divulgatore scientifico più famoso d’Italia, esprime il suo parere sulla questione Coronavirus in Italia. Oggi, 25 febbraio 2020, è uscita una sua intervista su la Repubblica. «La cosa personalmente non mi spaventa, non mi fa paura. Anche se penso che sia una cosa seria», afferma il presentatore. All’interno dell’articolo parla della sua esperienza e consiglia la popolazione di non allarmarsi e affidarsi solo alla fonti ufficiali, non cadere in beceri articoli di fake news.
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Piero Angela sul Coronavirus
L’articolo di apre parlando della situazione attuale e soprattutto della psicosi italiana. Piero Angela afferma di non aver mai assistito a nulla del genere in vita sua e che sembra di vivere in un film di fantascienza. In qualche modo, la malattia sta incidendo anche sul suo stile di vita – «la chiusura delle università torinesi ha fatto saltare un incontro cui avrei dovuto partecipare nei prossimi giorni». A differenza della maggior parte degli italiani non rinuncia comunque a viaggiare. «D’ora in poi lo farò seguendo le indicazione delle autorità sanitarie: se mi dicono di indossare mascherina e guanti lo farò. Non posso giudicare se sono misure eccessive o no, mi fido di quello che dicono gli esperti. Penso si debbano rispettare le raccomandazioni che arrivano dagli esperti. Poi forse un giorno, quando sarà finito, diremo col senno del poi: erano eccessive. Ma col senno del poi sono buoni tutti».
L’80% dei contagiati guarisce
Il divulgatore scientifico si sofferma anche sulla questione fake news e afferma: «Da giornalista ascolterei tutte le fonti più autorevoli per poi fare una sintesi. Da privato cittadino mi regolo con prudenza. Può darsi abbia ragione lo scienziato che dice che questa è un’infezione appena più grave di un’influenza, ma se poi non è così? Possiamo anche dire che ci sia un eccesso di cautela, ma capisco anche coloro che hanno il compito di decidere della salute pubblica: se succede qualcosa sono loro a ricevere l’avviso di garanzia». In generale riguardo all’epidemia Coronavirus è molto positivo: «L’80% dei contagiati guarisce senza dovere ricorrere a cure particolari. Soprattutto i più giovani. Ripeto: è una cosa seria, ma, in attesa di un vaccino, le cure ci sono e nella maggior parte dei casi funzionano».