Lo avevamo pensato un po’ tutti ma i media erano stati piuttosto prudenti nella comunicazione: Papa Francesco, colpito da una lieve indisposizione, è stato sottoposto al tampone per scongiurare il contagio da coronavirus. La notizia del raffreddore, giunta nei giorni scorsi, aveva destato un po’ di preoccupazione sebbene non vi fosse stata alcuna menzione sulla probabilità che il pontefice avesse potuto contrarre il COVID-19. Ad ogni modo, in via precauzionale, Papa Francesco si sarebbe sottoposto al test risultando negativo.
Coronavirus, Papa Francesco sottoposto a tampone in via precauzionale
Mercoledì sera, lo scorso 26 febbraio, in pieno clima di emergenza da coronavirus, Papa Francesco aveva cominciato ad accusare i classici sintomi del raffreddamento. Di ritorno da un’intera giornata trascorsa al vento in piazza San Pietro e alla processione all’Aventino, il Santo Padre aveva manifestato tosse, qualche linea di febbre, mal di gola e brividi. Intervenuti immediatamente i medici per i controlli del caso, si è dunque provveduto a procedere anche al tampone per eventuale contagio da coronavirus. L’esito negativo ha sollevato gli animi ma l’attività del Papa resta comunque alleggerita di tanti impegni. Presenziando solo agli incontri mattutini a Santa Marta, Francesco ha dovuto rinunciare alla settimana ad Ariccia, alla casa del Divin Maestro, dove tutta la curia è in ritiro spirituale per sette giorni.
Primo caso di quarantena in Vaticano
Intanto è stato annunciato ieri, lunedì 2 marzo, il primo caso di quarantena in Vaticano. In via precauzionale, un dipendente entrato in contatto con il sacerdote francese attualmente ricoverato in un ospedale parigino, ha costretto il piccolo Stato ad adottare misure immediate. L’isolamento durerà almeno una settimana, nel frattempo si provvederà alla disinfezione dell’ufficio e alla raccolta di informazioni per ricostruire gli spostamenti. Nello Stato vige la massima prudenza anche in riferimento all’età anagrafica media piuttosto alta.