«È il momento della responsabilità. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia», queste parole del premier Giuseppe Conte, che ha annunciato l’estensione dei divieti, decisi per Lombardia e 14 province, a tutto il nostro paese. Una misura estrema che paralizza la nazione, ma ritenuta necessaria per il coronavirus: stop alle scuole, palestra, al divertimento stesso. Una situazione difficile che gli anglofoni hanno definito con l’espressione: «Italy lockdown». Purtroppo il Covid-19 continua a mietere vittime: l’ultimo bollettino del capo della Protezione civile riporta cifre spaventose, che destano preoccupazione. L’hashtag #iosonoacasa non è più solo un invito, ma un imperativo; la sola cosa da fare in queste ore e nei giorni che verranno.
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Coronavirus Italia 9172 casi in tutto, 463 morti: oltre 4mila decessi nel mondo
Quasi 8mila contagi da noi. Proprio in virtù di questo il governo ha deciso di imitare il modello Wuhan, ricorrendo a misure estreme. Nel corso dell’ultima conferenza stampa Angelo Borrelli ha portato a 9172 i casi complessivi in Italia: 7985 le persone infettate, 724 quelle guarite. Purtroppo è cresciuto anche il numero delle vittime: con 463 morti l’Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Cina più colpito dal coronavirus. Rispetto alla scorsa domenica ci sono state altre 97 vittime e 102 guariti in più, più un incremento di 1.598 contagiati. Alle 21.46 della serata di ieri, 9 marzo 2020, il presidente del Consiglio ha avvisato gli italiani dell’ampliamento delle misure: «Perché non c’è più tempo». L’esecutivo ha stabilito che i divieti saranno in vigore almeno fino al 3 aprile 2020: «Non ci sarà più una zona rossa, la zona uno o due della penisola. Ci sarà un’Italia zona protetta», ha dichiarato Giuseppe Conte.
L’epidemia partita da Wuhan ha toccato oltre 100 paesi
Il coronavirus fa paura e non solo in Italia. La Cina ha registrato altri 17 decessi collegati al Covid-19. Le persone decedute nel mondo sono oltre 4.000. Secondo il conteggio della Johns Hopkins University parliamo di 4.012 vittime. L’epidemia che ha preso il via da Wuhan, in Cina, si è diffusa in più di 100 Paesi, causando quasi 110mila casi di contagio.
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