Coronavirus ultime notizie: i dati aggiornati sull’infezione da COVID-19 in Italia parlano oggi di 10.149 casi positivi e 631 morti. Un dato sconfortante quello dei decessi, 168 in più in un solo giorno: il numero più alto dall’inizio del contagio. Tra le persone non sopravvissute all’epidemia, il 2% sono 50enni, l’8% 60enni, un terzo 70enni e il resto dei morti supera gli 80 anni. Attualmente le persone contagiate in Italia sono 8.514, di cui la maggior parte concentrati in Lombardia: ben 4.427. I nuovi casi rispetto al bollettino precedente sono 529: a comunicarlo – come ormai purtroppo noto – il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. 1.004 complessivamente le persone guarite.
Coronavirus ultime notizie: per la prima volta zero casi a Codogno
Una notizia positiva arriva da Codogno, primo focolaio dell’epidemia di coronavirus. Per la prima volta dall’inizio del contagio, infatti, si sono registrati zero nuovi contagi. Nessun nuovo caso dunque, segno che le misure drastiche stanno dando i loro frutti. «Siamo particolarmente felici di questo che ci sembra un grande risultato – ha commentato Francesco Passerini, sindaco della città e presidente della Provincia di Lodi – ma vogliamo dire che noi, che siamo stati zona rossa del lodigiano, la quarantena l’abbiamo fatta seriamente, e certamente è per questo che adesso assistiamo al calo che speravamo. La battaglia non è finita ma se manterremo tutti quanti i comportamenti intelligenti dettati dal governo allora avremo solo qualche settimana di sacrificio e poi ne saremo fuori», ha concluso.
Chiudere tutto: la richiesta di Fontana
E intanto il presidente della Lombardia Fontana chiede misure più restrittive per la regione. Secondo il governatore si rende necessario “chiudere le attività commerciali” non essenziali e “il trasporto pubblico locale e quelle attività imprenditoriali che possono essere chiuse”. “Ipotesi che presenteremo al governo”, ha comunicato Fontana che ha aggiunto: «Conosciamo bene il peso di scelte del genere, ma la nostra regione si muove come comunità. Gli industriali sono d’accordo».