È slittata alla tarda serata di ieri, domenica 15 marzo, con prolungamento nella notte, la riunione del Consiglio dei ministri per l’approvazione del decreto contenente le misure economiche conseguenti all’emergenza coronavirus. «Faremo notte», aveva annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Tanti i punti da discutere, altrettante le decisioni senza precedenti. A partire dal piano straordinario per aumentare i posti letto in terapia intensiva in Lombardia, a Trento e Bolzano, ricorrendo anche ad accordi con strutture private (accreditate e non accreditate).
Coronavirus, Consiglio dei ministri: misure economiche
Consiglio dei ministri, misure economiche. Si parte dall’emergenza sanitaria: il personale ospedaliero beneficerà di un surplus nello stipendio. Dunque, i dipendenti del Servizio Sanitario nazionale otterranno un pagamento maggiore per le ore di straordinario, se impegnati nella battaglia contro il coronavirus. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano dovranno aumentare, a livello regionale, “del 50% il numero dei posti letto in terapia intensiva e del 100% il numero dei posti letto nelle unità operative di pneumologia e di malattie infettive”. Per il raggiungimento degli obiettivi, Trento e Bolzano saranno autorizzate a stipulare accordi con cliniche private accreditate. E, se non sufficienti, anche con cliniche non accreditate.
Le strutture private, data la situazione di emergenza, non potranno rifiutarsi di collaborare e dovranno mettere a disposizione – oltre alle loro strutture e ai macchinari – anche il personale. In cambio riceveranno – secondo quanto previsto dalla Relazione illustrativa al decreto legge – una “indennità di requisizione”. Anche la Lombardia viene autorizzata a sottoscrivere contratti con strutture private (accreditate come non accreditate) “in deroga ai tetti di spesa”.
Controllo passeggeri e merci da e per l’Italia
Piano straordinario anche per il controllo dei passeggeri e delle merci in arrivo nel nostro Paese. Con il potenziamento degli “Uffici periferici del ministero della Salute nel nord Italia”, si provvederà a controllare le persone e i beni che arrivano in Italia, ma anche a certificare che le merci italiane viaggiano verso l’estero in condizioni di assoluta sicurezza, a tutela del made in Italy. Incrementate “le risorse per il salario accessorio del personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli”, per il grande sforzo nelle “attività di controllo presso i porti, gli aeroporti e le dogane interne in relazione all’emergenza sanitaria” e alla Brexit.
Finanziamenti e incentivi per aziende ‘medicali’
Consiglio dei ministri, misure economiche. “Finanziamenti a fondo perduto, contributi in conto gestione, finanziamenti agevolati” a beneficio delle “imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali”. Incentivi che “potranno essere erogati anche alle aziende che forniscono mascherine chirurgiche, mascherine prive del marchio CE, previa valutazione da parte dell’Istituto superiore di sanità”.
Coronavirus, Consiglio ministri misure: presidi sanitari straordinari
Prevista la possibilità per la Protezione civile di requisire “presidi sanitari e medico-chirurgici, da soggetti pubblici e privati”, come per le Prefetture la requisizione “strutture alberghiere e altri immobili con analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare”. In alberghi e strutture ricettive saranno sistemati anche i malati che hanno superato la fase più acuta e che, per ragioni di prudenza, non possono tornare presso le loro abitazioni. Per i “presidi sanitari straordinari”, il governo schiera il servizio sanitario militare. I militari allestiranno dunque due ospedali da campo, con relative attrezzature, in grado di garantire le attività di terapia intensiva.
Previste anche assunzioni anche all’Inail per 200 medici specialisti e 100 infermieri che possano garantire assistenza e cure ambulatoriali agli infortunati sul lavoro e tecnopatici, e 100 dirigenti medici di primo livello, nella branca specialistica di medicina legale e del lavoro. Presentata l’ipotesi di “trattenere in servizio il personale del Servizio sanitario nazionale che avrebbe i requisiti per il collocamento in quiescenza, solo nell’eventualità in cui non sia possibile diversamente procedere al reclutamento di personale”. Possibilità, inoltre, di ingaggiare medici e infermieri che hanno ottenuto all’estero i loro titoli di studio.
Coronavirus Consiglio ministri, di seguito le altre misure della Relazione:
Fabbriche di farmaci sempre aperte, senza “misura della quarantena con sorveglianza attiva (per i lavoratori) anche nell’ipotesi in cui gli stessi abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva”
Bonus di 100 euro “a favore dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, che, durante il periodo di emergenza sanitaria, continuino a prestare servizio nella sede di lavoro nel mese di marzo 2020”
Sospensione del pagamento delle rate, fino a 18 mesi, per mutuo prima casa, al verificarsi di specifiche situazioni di temporanea difficoltà (quali perdita del lavoro), “destinate ad incidere negativamente sul reddito complessivo del nucleo familiare”
Sospensione dell’Iva, contributi e ritenute per tutte le imprese sotto i 2 milioni di fatturato e per ogni azienda (senza limitazione di fatturato) nei comparti produttivi che sono maggiormente in sofferenza (come i trasporti, il turismo, la ristorazione, il cinema, i teatri, lo sport e le fiere)
Sospensione cartelle di pagamento fino al 31 maggio 2020. I versamenti “devono essere effettuati in un’unica soluzione entro il mese successivo al termine del periodo di sospensione, dunque entro il 30 giugno 2020”
Integrazioni salariali per chi è fermo per emergenza coronavirus: i datori di lavoro potranno “richiedere il trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario per un periodo massimo di nove settimane”
Freno ai licenziamenti: i lavoratori già licenziati – varato il decreto, e per 60 giorni – non potranno avviare “le procedure di impugnazione dei licenziamenti individuali e collettivi”, “sospese le procedure pendenti” nello stesso periodo; e impossibilità per il datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, e per 60 giorni, di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo.
Aiuti alle famiglie e ai figli con meno di 12 anni con possibilità per i genitori – lavoratori dipendenti del settore privato e della Pubblica Amministrazione – e genitori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata di beneficiare di un congedo di 15 giorni (continuativo o frazionato). Riceveranno “una indennità pari al 50 per cento della retribuzione o di 1/365 del reddito”
Supporto ai disabili: il lavoratore “genitore convivente di una persona con disabilità” può assentarsi dal posto di lavoro per “causa di forza maggiore”. La sua assenza “non può dar luogo a giustificato motivo di licenziamento perché non integra né la fattispecie dell’inadempimento contrattuale né della rottura del rapporto fiduciario”
Bonus baby sitter: per “l’acquisto di servizi di baby-sitting per l’assistenza a figli minori fino a 12 anni di età, alternativo agli speciali congedi, è elevato a 1000 euro per i medici, gli infermieri, i tecnici di laboratorio biomedico, i tecnici di radiologia medica, gli operatori sociosanitari del settore pubblico e per i ricercatori presso istituzioni universitarie nonché dei centri e istituti di ricerca privati accreditati impegnati a contrastare il diffondersi del Covid-19”
Indennità di 500 euro per le Partita Iva attive al 23 febbraio 2020 e per “i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa” iscritti alla Gestione separata, “non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatori”. Identica indennità per i co.co.co. che svolgono attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche
Per la beneficenza: “erogazioni liberali in denaro, effettuate dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali, a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro spetta una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30%. La detrazione non può essere di importo superiore a 30.000 euro”.
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