«Dio onnipotente e misericordioso guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza», comincia così la preghiera straordinaria “Urbi et Orbi” di Papa Francesco. Il Santo Padre prega in una piazza San Pietro vuota, in un silenzio surreale. Ed è senza dubbio l’immagine più emblematica di questo doloroso momento storico, che stiamo vivendo. Il luogo della Cristianità senza fedeli è un’istantanea di una potenza incredibile, che terremo scolpita nella memoria. Roma è al crepuscolo, piove. Non c’è nessuno, il Coronavirus lo proibisce. Quella di Papa Francesco però è una solitudine apparente. Il pontefice lo sa: dietro gli schermi dei televisori milioni di italiani e non solo. Cattolici spagnoli, francesi, inglesi, cinesi, americani, volgono lo sguardo e il cuore a quella piazza che rappresenta oggi il centro di un mondo disorientato, spaurito. Stiamo attraversando la tempesta, il Papa non si stanca di ripeterlo, ma ne usciremo. Non dobbiamo permettere che la speranza lasci il posto alla tristezza, che essa ceda il passo alla malinconia.
Papa Francesco ‘Urbi et Orbi’, gesto unico nella storia: «Impauriti chiamati a remare insieme»
«Aprici alla Speranza Signore», questo il leitmotiv della supplica, che precede la benedizione “Urbi et orbi”, con la proclamazione dell’indulgenza plenaria, che il Papa ha voluto con tutte le sue forze per essere vicino ai fedeli, ma anche a chi non crede, in un periodo buio come il nostro. Il Coronavirus ha scardinato le nostre abitudini: niente funerali, si muore soli. Ed è forse il dolore più grande, quello di non essere riusciti a dire addio ai propri cari, che non ce l’hanno fatta. Ma è un mistero che deve unirci, che dobbiamo oltrepassare, per non impazzire.
Il Santo Padre che prega da solo davanti a Piazza San Pietro vuota: l’immagine più forte
È la prima volta nella storia che la solenne benedizione viene impartita dal Papa ai fedeli di Roma e del mondo, affidandosi ai mass media e social network. Il pontefice oggi concede l’indulgenza plenaria dai peccati, vale a dire la remissione della pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente. Non solo, lava via anche la pena temporale, che dovrà essere scontata o sulla terra con preghiere, penitenze od opere di carità, o in Purgatorio. Un gesto che nessun altro vescovo può realizzare, un atto che può aver luogo oggi grazie ai mezzi di comunicazione. Ed è qui che sta l’eccezionalità: basta desiderare il perdono di Dio, essere bene disposti. Francesco dà l’Indulgenza plenaria ai malati di coronavirus, agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che assistono chi ha bisogno, sta male.
Papa Francesco: «Soli affondiamo. Abbiamo bisogno del Signore»
«Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città» – ha detto Papa Francesco – «Si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante e ci siamo ritrovati impauriti e smarriti, presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme». Difatti: «Soli affondiamo. Abbiamo bisogno del Signore».
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