Il sito dell’Inps è letteralmente in crash: l’inoltro delle richieste del bonus da 600 euro destinato ai lavoratori fermi per l’emergenza coronavirus ha mandato in tilt il sistema. Migliaia di utenti collegati nel tentativo di accedere alla pagina utile per far propria la richiesta hanno generato un crash informatico. È quanto denunciato da più fruitori – o aspiranti tali – del servizio anche tramite social in un dilagare di ironia e preoccupazione.
Coronavirus Inps in crash: violata la privacy degli utenti
Accedendo con i propri dati nella pagina del sito Inps dedicata alla presentazione delle domande di bonus, si viene rinviati ad una pagina in cui figurano nominativi privati. Non solo, vengono fuori una serie di informazioni strettamente personali di cui l’ente è in possesso con gravi violazioni della privacy degli utenti. Sarebbero centinaia le schede di cittadini con dati sensibili in mostra. Nome, cognome, indirizzo e codice fiscale, ma anche comune di residenza e numero di telefono o cellulare: tutto a ‘disposizione’ di chiunque abbia accesso al sito. Una grave falla di sistema cui l’Inps non sa dare una spiegazione. “Siamo a conoscenza della problematica, anche grazie alle vostre segnalazioni che sono state girate a chi si occupa dei servizi online. Ci scusiamo per quanto accaduto e stiamo lavorando a una pronta risoluzione. Grazie ancora”: questo quanto riferito dall’ente su Twitter in seguito alla marea di segnalazioni giunte dagli utenti.
Bernini: «Di tutto c’è bisogno meno che dei pesci d’aprile dell’Inps»
Inutile specificare che l’operazione d’inoltro della domanda si blocchi senza più riuscire a procedere. La confusione nell’erogazione del bonus Inps, d’altra parte, aveva accompagnato le idee sin dai primi istanti: «In un primo momento – ha dichiarato Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia – l’Inps aveva comunicato che dal primo aprile le domande per l’indennità sarebbero state valutate in ordine cronologico, ossia chi arriva prima prende il bonus, gli altri dovranno aspettare. Poi ha negato il click day e cancellato l’informativa online. Non solo: milioni di italiani che hanno tentato di collegarsi al sito dell’Inps stanotte e stamani si sono trovati davanti la schermata ‘il servizio è temporaneamente inattivo, si prega di riprovare più tardi’. E poi, beffa nella beffa, il presidente Tridico ha specificato che ‘le domande possono essere fatte per tutto il periodo della crisi’».
Dunque ha aggiunto: «Se voleva essere una rassicurazione, significa non aver capito che la crisi sarà lunghissima, che il bisogno di liquidità è immediato, che i pagamenti sono già in gravissimo ritardo, e che di questo passo si rischia un’emergenza sociale senza precedenti. Di tutto c’è bisogno meno che dei pesci d’aprile dell’Inps».