Coronavirus in Veneto. La lotta contro la pandemia passa soprattutto dai test diagnostici. Dopo una fase complicata per la mancanza di strumenti e per l’impellenza dell’emergenza sanitaria, il Veneto per primo ha “sposato” la teoria dei tamponi a tappeto sulle fasce di popolazione a rischio.
Coronavirus in Veneto: con i test a tappeto “abbiamo deciso di partire dalle persone più fragili”
“Sono pronti 30 mila kit, in dieci giorni contiamo di monitorare tutte le strutture per anziani”, ha annunciato oggi la dottoressa Francesca Russo, responsabile della Direzione di Prevenzione della Regione Veneto in un’intervista al Corriere della Sera. “Abbiamo deciso di partire dalle persone più fragili e dunque dalla strutture residenziali per anziani. Procediamo con due diversi protocolli, a seconda che si tratti di ospiti o di operatori sanitari. Se l’ospite risulta positivo consideriamo che ha avuto contato con il virus e scatta la procedura di isolamento nella casa di riposo”. Russo spiega: “speriamo di completare queste strutture entro una decina di giorni. Testeremo poi altri gruppi di popolazione a partire dai lavoratori dei servizi essenziali. L’obiettivo è naturalmente quello di applicarli su ampia scala”.
Test su campioni di lavoratori in vista della ripartenza
E sul fronte della ripartenza la responsabile della Prevenzione della Regione Veneto annuncia “sto per proporre al governatore un test su un campione di 500-600 lavoratori di imprese autorizzate. L’idea è di sperimentare un modello organizzativo in vista della riapertura. Il lavoro dovrebbe essere chiuso entro la fine di aprile. Ogni cosa va fatta in tempi rapidissimi perché il nemico corre molto veloce”.
Ieri il governatore veneto Luca Zaia ha espresso cauto ottimismo, rinnovando l’invito alla popolazione a rispettare le prescrizioni. “Non mi sento oggi di dire che abbiamo passato il picco – ha scritto su Facebook – certo abbiamo passato ‘un’ picco, ma non so dire se ce ne potrà essere un altro, e perché ciò non avvenga, bisogna che i veneti restino a casa. Questa settimana sta dando una direzione: abbiamo già 4 bollettini positivi, anche oggi vi sono meno pazienti ricoverati e quelli ricoverati in terapia intensiva sono saliti di sole 3 unità; aumentano invece i pazienti guariti. La direzione (positiva) è segnata – ha aggiunto – bisogna che si consolidi, ma se i cittadini non rimangono in casa si fa presto a ripartire con l’epidemia. Per cui restate a casa e rispettate le prescrizioni! Sono giorni decisivi per l’andamento del contagio! >> Tutte le notizie sul Coronavirus