Su ‘Il Riformista’ la storia di Ferruccio Amonini, vigile del fuoco volontario, ex guardia giurata, che sta combattendo la sua personale battaglia contro il Coronavirus. Da 24 giorni è ricoverato all’ospedale di Merate, al reparto di pneumologia. Soltanto nel giorno del suo 57esimo compleanno, ieri 7 aprile, “l’Alpino”, come è soprannominato, comincia a vedere qualche miglioramento. Su Facebook Ferruccio ha voluto raccontare l’estenuante lotta per la vita.
Coronavirus, vigile del fuoco ricoverato: «Di solito sono io a soccorrere gli altri, sono grato ai medici»
Qualche settimana fa proprio sui social aveva lanciato un appello: «Voglio che si veda e si percepisca la gravità di questa faccenda non prendiamola sotto gamba, non sottovalutiamo la pericolosità di infettare, di essere infettati. Vi prego restate a casa, qui non si sta bene credetemi, dopo 3 settimane sono saturo». Per sensibilizzare gli altri aveva deciso di affidarsi a Facebook: «La salute davanti e prima di tutto, il resto può aspettare spero che questa mia diretta testimonianza apra il cuore e la coscienza alle persone e che le faccia ragionare… a casa senza palloni in testa, senza maschere tubi, flebo, prelievi, medicinali, esami… ma vuoi mettere!!!! Cosa non darei per rinchiudermi anche per un anno in casa perché, ve lo assicuro, qui non siamo al mare, ma molto peggio (…) La vinco io questa guerra».
La morte del padre Fiorenzo a causa del Covid-19: «Un dolore continuo, peggio del mio ricovero»
Il Coronavirus ha ‘bussato’ alla porta di Ferruccio Amonini qualche settimana fa. Ai primi sintomi il vigile del fuoco volontario aveva contattato i vari numeri d’emergenza senza ricevere risposte, così si era presentato al pronto soccorso. Il 15 marzo il ricovero al nosocomio di Merate, dove si trova tuttora. Quel nemico da abbattere, il Covid-19, gli ha portato via anche il padre, Fiorenzo, 80 anni compiuti. Ed è stato questo senza dubbio il colpo più duro, il momento più difficile. «Una tegola, peggio del mio ricovero. Non ho potuto vederlo né salutarlo per l’ultima volta…. È un dolore continuo che mi attraversa il corpo!», ha riferito l’uomo.
La forza di Ferruccio, vigile del fuoco: «Quando mi prende la tosse e mi manca il fiato mi sembra di stare per morire»
Per fortuna grazie ai medici sembra che le cose oggi vadano meglio: «Devo ringraziare solo i medici, gli infermieri e gli oss che ci assistono e compiono miracoli, lavorando 14 ore filate senza sosta, trascurando i loro cari. Ogni volta che ci penso mi commuovo. Di solito sono io a soccorrere gli altri come vigile del fuoco, invece ora sono dall’altra parte e in ballo c’è la mia pelle.. Che Dio benedica e renda merito a questi angeli in camice bianco e divisa azzurra a cui sarò per sempre grato», ha raccontato a ‘Il Giorno’. Non sono state poche le crisi respiratorie: «Quando mi prende la tosse e mi manca il fiato mi sembra di stare per morire, non so più dove andare a prendere l’aria di cui ho bisogno, nemmeno se sono attaccato all’ossigeno. È una sensazione tremenda», ha detto il vigile del fuoco in quella stessa intervista.