Mes e coronabond. Niente da fare per il premier Giuseppe Conte e l’Italia. In Europa gli equilibri di potere restano immutati anche in piena crisi Covid-19. La Germania fa valere il suo peso e impone la sua soluzione per la gestione finanziaria dell’emergenza. Niente coronabond, strumento proposto da Roma, sì al Mes ma che resta ancorato a parte della sua condizionalità. Vince ancora “kaiser Angela” insomma, e l’Unione non fa nulla per evitare il baratro politico che l’attende. I nuovi scenari di cui abbiamo parlato ieri restano sullo sfondo, per il momento lo scontro è ancora tutto dentro a quel che resta della Ue.
Mes e coronabond: prevale la linea della Germania
Il documento concordato al termine dell’Eurogruppo di ieri individua un piano finanziario da 500 miliardi per sostenere i bilanci dei paesi Ue colpiti dal Covid-19. Al centro c’è il contestato Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Non sarà però senza condizionalità in assoluto, come aveva chiesto l’Italia. Le uniche spese finanziabili dal Mes “senza condizioni” saranno quelle sanitarie, quelle quindi più legate all’emergenza dell’epidemia. In pratica è come voler riparare una giacca piena di buchi con una sola toppa. I danni più gravi dell’epidemia da Covid-19 sono quelli a lungo termine, quelli al tessuto economico. Ma qui, se l’Italia e con lei tutti gli altri stati più deboli della Ue vorranno utilizzare i fondi del Mes, dovranno mettere in conto di ripianare poi i propri bilanci e tenere sotto il controllo il debito. E se non lo faranno da soli, sarà l’Ecofin, il consesso dei ministri delle finanze Ue, a dettare le regole.
Ma Gualtieri sostiene che l’Italia ha vinto…
E’ singolare quindi leggere stamattina su uno dei principali quotidiani italiani che secondo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, “L’Italia ha vinto”. Il titolare del dicastero dell’economia sostiene che gli eurobond siano ancora sul tappeto, peccato però che il documento finale dell’Eurogruppo non ne faccia menzione. “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del #Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”. Così twitta Gualtieri, dimenticando di specificare che la condizionalità è stata eliminata per le sole spese che gli Stati faranno in campo sanitario.
Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalita del #Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa.
Ci batteremo per realizzarla. #Eurogroup #eurogruppo pic.twitter.com/RTtkIOQXlO— Roberto Gualtieri (@gualtierieurope) April 9, 2020
Il Mes conserva la sua condizionalità con buona (?) pace dell’Italia: ecco cosa vuol dire
Il Mes Nella soluzione “partorita” dall’Eurogruppo, per i fondi utilizzati in campo non sanitario, il Mes conserverà la sua condizionalità. Ergo, tutti i limiti che l’Italia contestava. Il più importante è contenuto nell’articolo 7 del regolamento attuativo, al comma 5. Il testo afferma esplicitamente che ogni Stato membro che utilizza il Mes “s’impegna ad un programma di aggiustamento strutturale” per far fronte al debito. E se questo programma non viene rispettato, può essere modificato unilateralmente dai governi degli stati membri in sede di Ecofin, il consiglio dei ministri delle Finanze degli stati Ue. >> Tutte le breaking news