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Fase 2 scienziati incerti, ma dubbi ne abbiamo anche noi: quelli sempre in tv sono i più preparati?

02/05/2020 11:52

Da un lato i «tuttologi col web» di cui si parla in ‘Occidentali’s Karma’ , dall’altro l’«esercito di esperti», che hanno voluto e premono ancora oggi per il blocco del paese. Virologi e immunologi, spesso ospiti in programmi tv e radiofonici, che illustrano precauzioni, come l’uso della mascherina e il distanziamento sociale. Scienziati che hanno riempito task force, governative e regionali, volute per l’avvio della fase 2. Studiosi chiamati a commentare l’andamento della curva dei contagi non senza arrivare a contraddirsi anche nel giro di poco. Ma quanto c’è da fidarsi?

fase 2 scienziati

Fase 2 scienziati incerti, ma dubbi ne abbiamo anche noi: quelli sempre in tv sono i più preparati?

Su ‘Il Tempo’ Franco Bechis ha voluto vederci chiaro e testare la «competenza», proponendo una classifica, quella di ‘Scopus’, basata sull’ H-Index, un parametro che contempla il prestigio e l’attendibilità di tutti gli scienziati, prendendo in esame i titoli accademici di ognuno, le pubblicazioni scientifiche e il numero di citazioni dei loro lavori nel tempo da parte di altre pubblicazioni di spessore. Con sorpresa (o forse no?) ci si accorge che gli esperti italiani chiamati in causa dal governo Conte non sono tra i primi posti. Il punteggio più alto al mondo, in questa classifica della lotta al coronavirus, ce l’ha un professore italo-americano, Anthony Fauci (174), virologo di riferimento del presidente Usa Donald Trump. Nel sistema di ‘Scopus’, che è il più grande database bibliografico di abstract e citazioni di natura scientifica, come scrive Bechis, una discreta sufficienza si raggiunge sopra i 50 punti; l’autorevolezza al di sopra degli 80.

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Tra le eccellenze: Alberto Mantovani dell’Humanitas e Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Mario Negri

In Italia ne abbiamo solo tre di cui possiamo essere in qualche modo orgogliosi, ma non sono consulenti del governo e anche in tv vanno di rado. Tra le eccellenze: Alberto Mantovani dell’Humanitas (167) e Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Mario Negri (158). Tra gli immunologi spicca pure Antonio Lanzavecchia (121), secondo cui bisogna abituarsi all’idea che dovremo convivere col Covid-19 perché è «impossibile pensare che se ne vada come se nulla fosse». Ma anche Luciano Gattinoni (84) che però lavora all’estero, in Germania, all’università di Gottingen. Un luminare di anestesia e rianimazione volato fuori dai confini, ennesimo «cervello in fuga». Discreto prestigio hanno anche Paolo Ascierto (63) dell’Istituto nazionale dei tumori, Giuseppe Ippolito (61) direttore scientifico dello Spallanzani, Giovanni Rezza (59) dell’Iss e Massimo Galli (51) del Sacco di Milano. Vicini alla sufficienza, senza però raggiungerla, il virologo di fiducia della Regione Veneto, Andrea Crisanti (49) e Ilaria Capua (48) che lavora in Florida.

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Fase 2 scienziati: la classifica di ‘Scopus’ basata sull’ H-Index

E i membri che fanno parte del Comitato Tecnico Scientifico? Dove sono? Voti non proprio alti per gli scienziati che spesso e volentieri sono ospiti in tv. Da Walter Ricciardi (39), consulente dal ministero della Salute, a Pier Luigi Lopalco (33), presidente del Consiglio Superiore di Sanità. H-index basso pure per Roberto Burioni (26), arruolato da Fabio Fazio a Che tempo fa. In fondo alla classifica Maria Rita Gismondo (22), che bollò agli inizi il Covid-19 come una banale influenza. Più giù il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro (21), a cui il governo ha di fatto affidato la guida delle decisioni da prendere sul Coronavirus, e Fabrizio Pregliasco (14).

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Coronavirus, la professionalità dipende dal curriculum?

Ora non si può pensare che la professionalità possa misurarsi dal curriculum, ma non si può negare che esso abbia un peso. Soprattutto oggi, con la fase 2 ai nastri di partenza, essere perplessi è lecito: se ci fossero stati altri esperti, magari quelli con l’H-index più alto, avremmo avuto altre direttive? Il dubbio resta, anche se con i «se» e «ma» non si costruisce niente. leggi anche l’articolo —> Coronavirus Decreto aprile famiglie: «Reddito emergenza fino a 800 euro e nuovi bonus»