Il leader della Lega è stato salvato dalla Giunta per le immunità con 13 voti contrari e 7 favorevoli. A fare la differenza è stato il gruppo di Matteo Renzi, Italia Viva, che ha deciso di non partecipare al voto sulla autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sul caso Open Arms. L’ex ministro dell’Interno, infatti, era stato accusato di sequestro di persone per aver trattenuto 161 migranti a bordo della nave spagnola lo scorso agosto, a largo di Lampedusa.
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La Giunta per le immunità salva Matteo Salvini sul caso Open Arms
Matteo Renzi quindi ha salvato Matteo Salvini. La decisione di non partecipare al voto è stata fondamentale per permettere al leader della Lega di non andare a processo. “Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti. La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”, ha dichiarato il capogruppo di Iv, Francesco Bonifazi, in Giunta. I renziani, in sostanza, ritengono che Matteo Salvini non abbia agito da solo, ma che abbia ricevuto l’avvallo del governo. Per questo non dovrebbe, secondo loro, essere considerato l’unico responsabile.
Il voto: 13 contrari e 7 favorevoli. Si spezzano i 5S
Il voto, che doveva esserci lo scorso 27 febbraio e che è stato rimandato a causa dell’emergenza coronavirus, si è concluso con 13 contrari e 7 favorevoli. La seduta dell’organismo presieduto da Maurizio Gasparri è iniziata pochi minuti dopo le 9. Già da ieri sera si poteva immaginare l’esito, e anche Salvini infatti si era fatto vedere piuttosto sicuro di se stesso. I voti, però, erano ancora molto borderline: poteva esserci un colpo di scena. E così, da un certo punto di vista, è stato. La differenza, appunto, l’hanno fatta i tre senatori di Italia Viva che non hanno partecipato e la pentastellata Alessandra Riccardi, che ha deciso di votare no al processo schierandosi così in contrapposizione rispetto al suo gruppo.
Più in generale, hanno votato contro il processo cinque senatori della Lega, quattro di Forza Italia, uno di Fratelli d’Italia, uno delle Autonomie e l’ex 5S Mario Giarrusso, colui che inizialmente era considerato l’ago della bilancia. A favore, invece, si sono espressi Anna Rossomando del PD, Pietro Grasso di Leu e Gregorio de Falco del Gruppo Misto. Ora la palla passa nelle mani del Senato, e tra le mura di Palazzo Madama si deciderà se mandare Salvini a processo oppure no. >>Tutte le notizie di UrbanPost