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Alessio Boni, video George Floyd: «Mi arrendo al vostro odio e lo rimuovo»

12/06/2020 13:06 - Aggiornamento 12/06/2020 13:13

In queste ore ha fatto parecchio discutere il video pubblicato sui social che vede Alessio Boni nel ruolo di George Floyd, l’uomo ucciso da un agente della Polizia a Minneapolis. Le circostanze del suo arresto hanno scosso l’America, dove si susseguono proteste e manifestazioni volte a contrastare il razzismo dilagante. Nel filmato, postato dallo stesso attore, Alessio Boni fingeva di essere la vittima e di non riuscire a respirare. Un modo per ripercorrere gli ultimi istanti di vita di George Floyd. Tanti però hanno definito il video troppo crudo e hanno bollato la performance come un prodotto di pessimo gusto. Esasperato dagli insulti qualche minuto fa sul suo profilo Facebook Alessio Boni ha annunciato di aver rimosso il filmato in questione.

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Alessio boni

Alessio Boni, video George Floyd: «Mi arrendo al vostro odio e lo rimuovo»

«Qualche giorno fa ho postato un video in cui traducevo in italiano le ultime parole di George Floyd, il 46enne di colore ucciso brutalmente da un poliziotto che gli teneva il ginocchio premuto sul collo. Ero impossibilitato, per motivi personali, a partecipare alle manifestazioni italiane del movimento “Black Lives Matter” e ho pensato di dare il mio piccolo, piccolissimo, contributo, usando l’unica arma che ho: il contatto con il pubblico», ha esordito su Facebook Alessio Boni. «Ho fatto questo video con il cuore, sull’onda di un’urgenza: il video originale mi ha shockato e pensavo che ascoltare le parole di Floyd nella nostra lingua madre avrebbe contribuito ad aumentare l’indignazione verso una morte così ingiusta. Così macchiata di razzismo. Per tanti è stato così, e li ringrazio di aver capito le mie intenzioni», si legge sempre nel post.

Alessio boni

«Dulcis in fundo, c’è chi, tra le righe, mi ha augurato di fare la stessa fine. È troppo»

«Purtroppo tanti altri hanno mal interpretato il mio gesto e, senza nulla sapere, nulla chiedere, hanno cominciato a tacciarmi di essere “autoreferenziale”, “egocentrico”, “irrispettoso”, “vomitevole”. Alcuni colleghi, dall’alto della loro cattedra, hanno poi usato espressioni quali “penoso”, “ridicolo”, “imbarazzante”: aggettivi che io non riserverei al peggiore dei miei nemici. C’è chi si è concentrato a insultare la mia “performance” senza neanche capire che non c’era nessun intento performativo, come se di fronte a una morte atroce questo poi fosse il vero problema! C’è chi ha insinuato che mi fossi “calato qualcosa”. Chi mi ha dato del fazioso perché, testuali parole, “non mi sono espresso a favore delle tante vittime dei clandestini in Italia”. Alcuni sono arrivati a criticarmi perché secondo loro, sotto sotto, Floyd lo meritava. Dulcis in fundo, c’è chi, tra le righe, mi ha augurato di fare la stessa fine. È troppo. Per cui io oggi, a malincuore, faccio un passo indietro. Mi arrendo al vostro odio e rimuovo il video. Ho capito che forse avrei fatto meglio a stare zitto salvo che, come ricordano alcuni miei detrattori, “l’omertà fa il gioco dell’oppressore”», ha dichiarato Alessio Boni.

Alessio Boni, video George Floyd: «Mi scuso con quanti hanno ritenuto che il mio gesto sia stato una mancanza di rispetto verso la vittima»

«Mi scuso con quanti hanno ritenuto che il mio gesto sia stato una mancanza di rispetto verso la vittima. Di sicuro non voleva esserlo: se fosse capitato a un mio famigliare e qualcuno, dall’altra parte del mondo, avesse cercato di dargli voce nella sua lingua, gliene sarei stato grato. Mi stupisco però che chi predica rispetto lo faccia in una maniera così irrispettosa. Chiudo con una nota positiva: ieri, un ragazzo che non conoscevo mi ha mandato un messaggio vocale su Instagram. Ha detto che, grazie alla mia traduzione, ha capito meglio la vicenda e si è indignato maggiormente. Era quello che speravo accadesse. Fosse stato anche solo per quel ragazzo…», ha concluso amaramente l’attore, che ha già rimosso il video col monologo dedicato a George Floyd. leggi anche l’articolo —> Alessio Boni malattia: «La rabbia che montava dentro e non riusciva a diventare lacrime!»

 

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