Usa. Alcuni giorni fa hanno fatto il giro del mondo le immagini di una coppia di avvocati statunitensi che puntavano le armi contro i manifestanti di Black Lives Matter. Immediatamente sono scattati i titoli di giornale, che hanno permesso all’opinione pubblica di scandalizzarsi di fronte a un gesto che sembrava non avere una valida motivazione. In realtà, c’è una spiegazione dietro la reazione dei due coniugi. Si può essere d’accordo o meno, ma hanno esercitato il loro diritto di difesa della proprietà privata. I manifestanti, infatti, erano entrati nel giardino della loro abitazione, urlando.
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Usa, la storia dei due avvocati che hanno impugnato le armi contro i manifestanti
Sembravano i nuovi Mr&Mrs Smith, con le loro armi in mano. Lui munito di fucile d’assalto, lei di pistola. I loro volti sono stati visti da tutto il mondo. Peccato che ci sia stata una falla nel sistema d’informazione. Sia i media americani che quelli italiani, infatti, hanno lanciato la notizia dipingendoli come due matti che hanno puntato delle armi contro i pacifici manifestanti. In realtà, per quanto si possa essere d’accordo o meno, hanno esercitato un loro diritto. Come si vede dal video postato da Jack Posobiec, attivista politico di estrema destra, i manifestanti sono entrati dal cancello della proprietà privata, e lì hanno iniziato a urlare davanti alla casa dei coniugi McCloskey. Solo a quel punto i due hanno deciso di uscire, e lo hanno fatto all’americana: con le armi in mano.
Once they cross that gate they appear to be trespassing on private property https://t.co/4DsH4roBYS
— Jack Poso 🇺🇸 (@JackPosobiec) June 29, 2020
Usa, i manifestanti hanno violato la proprietà privata dei due coniugi
Come dimostrano alcune foto, il cancello dell’abitazione è stato distrutto. Inoltre, un cartello segnalava esplicitamente che quella fosse una strada privata. Nel video che è spopolato in rete, però, si vedono solamente i due coniugi, Mark e Patricia, uscire di casa mentre imbracciano le armi contro i manifestanti del movimento Black Lives Matter. Nelle riprese si sente anche la coppia urlare: “Questa è proprietà privata, andate via!”. In alcuni momenti il fucile AR-14 e la pistola vengono puntati contro i manifestanti, che imperterriti si dirigono verso la casa del sindaco Lyda Krewson per chiedere le sue dimissioni, colpevole di aver diffuso le generalità dei residenti di St. Louis che avevano chiesto di tagliare i fondi al Dipartimento di Polizia.
“Sembrava la presa della Bastiglia. Pensavo che saremmo morti e che avrebbero bruciato la nostra casa e ucciso il nostro cane“, ha commentato Mark McCloskey in un’intervista a Kmov. “Questa è tutta proprietà privata, non ci sono marciapiedi pubblici o strade pubbliche. Eravamo soli di fronte a una folla arrabbiata. Non appena ho detto che erano in un proprietà privata si sono infuriati e hanno fatto a pezzi un cancello. Non so quante persone c’erano, erano un numero alto, tutte arrabbiate, tutte urlanti, tutti che venivano verso di noi”, ha poi aggiunto McCloskey.
Tutela della proprietà privata
Il riferimento è a Portland Place, la via privata in cui si trova la lussuosa abitazione dei due avvocati. Ancora non è chiaro se il cancello sia stato distrutto per entrare, o in segno di protesta in un secondo momento. Di fatto, sembra comunque che i due coniugi abbiano esercitato il loro diritto di tutela della proprietà privata. Poi si può discutere sul possesso delle armi, ma essendo in America concesso, si può dire che per i due avvocati non è stato solamente un momento di follia. >>Tutte le notizie di UrbanPost