Una conferenza stampa dai toni pacati ma condita d’entusiasmo, da un’aura di sorridente certezza di essere sulla strada giusta. E’ nata così ieri ufficialmente la Buona Destra di Filippo Rossi, giornalista ed intellettuale che già oltre dieci fa immaginava proprio un futuro in cui una destra moderna, liberista, europeista ma autenticamente patriottica, potesse prendere la guida dell’Italia.
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“Serve una buona politica a destra, basta con il populismo becero e l’odio”
Il viaggio di Filippo Rossi e dei tanti (sono già migliaia) militanti della Buona Destra è iniziato ieri a Roma, alla sala Capranichetta, con la presentazione del manifesto politico del nuovo movimento. Il partito sarà legalmente costituito in autunno, con una grande manifestazione nazionale a Roma, ma la macchina organizzativa è già all’opera sul territorio. Sì, perché come ha precisato Rossi in apertura di conferenza stampa, questo è un movimento che nasce dal basso, anche se da lui ha ricevuto l’input per trasformarsi gradualmente in qualcosa di più grande ed importante per il Paese.
Perché l’obiettivo della Buona Destra è proprio il rinnovamento, profondo, della politica. Che deve tornare ad essere una “buona politica”, soprattutto a destra, collocazione naturale dell’eterogeneo e ricco universo fatto di liberali, conservatori moderni, libertari ed europeisti che conservano il senso della patria che ora ha trovato (finalmente) una “casa”. Un popolo di orfani, soprattutto delusi e sconcertati dal becero populismo di gran parte dell’attuale destra italiana. Sì, perché la Buona Destra di Filippo Rossi nasce in antitesi al sovranismo parolaio e divisivo di Lega e Fratelli d’Italia, al razzismo e al qualunquismo di due formazioni politiche che hanno sostenuto, negli anni, tutto e il contrario di tutto. Una cattiva politica che mira solo a divedere, a parlare (pur puro tornaconto elettorale) alla “pancia” e mai al cuore di un paese in difficoltà da anni. Una politica che fa un uso sistematico dell’odio e che mira a distruggere, non a costruire.
Buona Destra, il manifesto politico di una buona politica “di destra”
Qui potete leggere il manifesto politico della Buona Destra presentato ieri a Roma. Scrive oggi Il Riformista, parlando della Buona Destra: “Futurista nell’approccio, nasce attorno a un manifesto di venti punti opposto a tal punto all’agenda sovranista da concludersi con l’auspicio che l’Unione Europea possa trasformarsi in Stati Uniti d’Europa, il vecchio pallino dei Radicali di Pannella. E proprio quell’area: riformatrice, libdem, riformista che va da +Europa a Azione di Calenda e Italia Viva nel centrosinistra, fino ad arrivare, sull’altra sponda, ai moti liberali di Mara Carfagna con la sua Voce Libera e Stefano Parisi con Energie per l’Italia, sembrano essere gli interlocutori naturali del neonato movimento che, nonostante ciò, intende, almeno nel nome, mantenere l’imprinting”.
C’è di più di un imprinting che pone, a destra, il neonato movimento. E non è tanto la spinta riformatrice, sempre viva nella storia personale dei suoi promotori, Filippo Rossi in testa, a collocare a “destra” la nuova creatura politica; quanto piuttosto un quadro di valori condivisi molto chiaro. Un quadro conservatore in quelli fondanti della buona politica ed aperto, innovatore e “futurista” nell’immaginare la costruzione del futuro dell’Italia, senza i paletti dettati da vecchie etichette politiche che non corrispondono più al paese reale. L’etica al centro dei comportamenti politici, il rispetto dell’ordine e delle istituzioni, azioni concrete per la coesione sociale: patriottismo e solidarietà. Questo vuol dire oggi essere davvero “sovranisti”, termine tanto abusato quanto sfortunato. Perché è molto più semplice affermare che all’Italia ed all’Europa servono dei veri patrioti, che pongano il bene comune davanti a tutto. >> Tutte le notizie di politica italiana