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Filippo Rossi: «E’ tempo di riunire una Buona Destra»

18/05/2020 18:55 - Aggiornamento 18/05/2020 18:57

Filippo Rossi Buona Destra. Abbiamo già parlato più volte della “Buona Destra”, l’iniziativa culturale e politica ideata e promossa da Filippo Rossi, giornalista ed intellettuale, direttore di Caffeina Festival. Rossi, da buon pensatore di una destra sana, moderna e che mal sopporta la deriva populista degli “odiatori seriali” che viviamo da ormai da alcuni anni, ha deciso di agire. Nasce il movimento politico della Buona Destra, “contro il ricatto di Lega e Fratelli d’Italia”, dice in un’intervista comparsa oggi sul Fatto Quotidiano.

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Perché la Buona Destra di Filippo Rossi

Che cos’è la Buona Destra di Filippo Rossi? A quali valori si riferisce e a che cosa mira, nel difficile contesto attuale della politica italiana. Facciamocelo raccontare direttamente dalle parole di Rossi al Fatto. Al giornalista Lorenzo Giarelli che gli fa notare come lo spazio politico a destra oggi in Italia sia quasi totalmente occupato da Lega e Fratelli d’Italia Rossi dice: “Siamo rimasti ai tempi di Montanelli, non esiste una destra senza manganello, ma è evidente che esiste uno spazio da riempire, figlio di un senso di distanza da quei partiti”.

Il tentativo, sostiene il cronista del Fatto, non è nuovo. Rossi replica che non intende entrare nel dibattito storiografico sulla destra in Italia, ma fa notare che “l’avvento di Berlusconi avrebbe dovuto portare ad un grande partito liberale ed ha portato invece alla nascita del primo partito populista”. Un evidente equivoco, sostiene a ragione Rossi. Quello per cui le forze di destra sono dovute “stare insieme a prescindere: un ammasso con dentro neofascisti e liberali”. Perché dunque la necessità di una destra diversa, una “buona destra”? Perché “queste catene vanno tagliate, altrimenti saremo succubi della propaganda dell’odio di cui abbiamo esempi recenti”, afferma sicuro Filippo Rossi.

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“Basta con il ricatto psicologico e politico dell’estrema destra”

Rossi spiega meglio cosa intende quando descrive l’ammucchiata a destra, “obbligata” dalla propaganda populista targata Salvini-Meloni. “Dico no alla dialettica di cercare per forza un nemico. Basta rallegrarsi per il ritorno di Silvia Romano per essere definiti comunisti. O se si spera in un salvataggio in mare. E’ folle, è un ricatto psicologico e politico dell’estrema destra”, afferma. Poi critica anche la piazza convocata da Salvini e Meloni per il prossimo 2 giugno, definita solo una speculazione in un momento di possibili e gravi tensioni sociali.

No, non sta con Conte la Buona Destra di Rossi, ma certo è distante anni luce da Salvini e Meloni. “La loro opposizione di questi mesi è stata sciatta e sguaiata”, afferma. Quindi la Buona Destra dove si collocherebbe ora? “All’opposizione, ma proponendo contenuti e responsabilità – afferma Rossi – Per esempio ritengo un errore cedere alla propaganda M5S e rinunciare al Mes”. E tra 3 anni, quando ci saranno le elezioni? “C’è della buona destra anche dentro alla Lega e dentro a Fratelli d’Italia”, dice Rossi, facendo l’esempio di Guido Crosetto. E anche Forza Italia, tra tre anni, potrebbe rappresentare una parte di questo spazio politico, “con Mara Carfagna come leader”. Uno scenario di speranza, insomma, quello disegnato da Filippo Rossi soprattutto per la tanto bistrattata bandiera moderata e liberale. >> Tutte le notizie di politica italiana