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Coronavirus focolai, Locatelli: «Non rimettiamoci nelle condizioni di un nuovo lockdown»

05/07/2020 12:25 - Aggiornamento 05/07/2020 12:34

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, esponente del Comitato tecnico scientifico, ha espresso in un’intervista all’HuffPost tutti i suoi timori per i nuovi focolai da Covid, che sono «un campanello d’allarme importante». «Ci fanno capire che il virus circola eccome, che è cattivo come prima. Ognuno di noi ha una responsabilità morale enorme nei confronti degli altri», ha precisato il professore. Per questo motivo bisogna «continuare a rispettare le regole e a osservare comportamenti improntati alla prudenza e alla cautela», ha dichiarato Locatelli, che deciso ha aggiunto: «Non rimettiamoci nelle condizioni di un nuovo lockdown. Rischieremmo di ricreare una situazione economicamente difficile e di perdere altre vite».

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Locatelli

Coronavirus nuovi focolai, Locatelli: «Non rimettiamoci nelle condizioni di un nuovo lockdown»

Su quanto sta accadendo in Veneto il professor Franco Locatelli ha dichiarato: «A mio avviso gli episodi – e uso questo termine non certo per minimizzare quanto accaduto – che si sono verificati in Veneto, a partire dalla storia dell’imprenditore vicentino ora in terapia intensiva, sottolineano tre concetti fondamentali della questione, evidenziando in maniera lampante che il virus circola eccome, che non è affatto vero che è scomparso o che è cambiato perché è cattivo come prima e che ognuno di noi ha una responsabilità morale enorme nei confronti degli altri. Nel senso che chi decide di non proteggersi adeguatamente espone gli altri a rischi molto rilevanti. Dobbiamo continuare a comportarci con cautela e prudenza, anche per non vanificare gli sforzi e i sacrifici sostenuti nei mesi dell’emergenza e fino a questo momento». 

Coronavirus Locatelli

«Tutti noi abbiamo voglia di riprendere uno stile di vita come quello del periodo precedente l’arrivo del Covid»

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità ha voluto ribadire: «Tutti noi abbiamo voglia di riprendere uno stile di vita come quello del periodo precedente l’arrivo del Covid, specie ora che siamo in estate, ma ancora non possiamo farlo. È altrettanto vero, però, che si può andare in vacanza o in gita fuori porta, al mare o in montagna, continuando a rispettare le regole che abbiamo imparato in questi mesi. Quindi evitare gli assembramenti, osservare il distanziamento fisico, continuare a indossare la mascherina e a lavare frequentemente le mani. Poi quando arriverà il vaccino, sperando anche nell’immunità di gregge, potremo tornare alla nostra vita normale. Ora non è possibile, non possiamo farlo per il rispetto che dobbiamo a noi stessi, alle persone con cui entriamo in contatto e a tutti i morti causati dalla pandemia».

I nuovi focolai in Veneto, Emilia e Lazio sono conseguenze dirette dello sblocco del lockdown? «Quando si è deciso di allentare le misure restrittive, avevamo messo nel conto l’insorgere di focolai territoriali. Ecco, l’importante è che la loro dimensione resti circoscritta, contenuta a livello locale e che si evitino contestualmente comportamenti a rischio», ha dichiarato Locatelli.

Locatelli: «Quando si è deciso di allentare le misure restrittive, avevamo messo nel conto l’insorgere di focolai»

Sul finale a Luciana Matarese dell’HuffPost l’esponente autorevole del Comitato Tecnico di Sanità ha detto la sua anche sui politici ed esperti che tendono a minimizzare la situazione: «Ognuno di noi ha piacere a dare messaggi rassicuranti perché attirano simpatia e consensi, però chi ha responsabilità mediche e politiche deve avere l’onestà intellettuale e la propensione a dare, quando necessario, messaggi di allerta e attenzione, anche rischiando di risultare impopolare. Bisogna essere consapevoli che dichiarazioni incaute possono ingenerare comportamenti sbagliati. È un rischio che non possiamo permetterci di correre». leggi anche l’articolo —> Coronavirus, i numeri di oggi: 235 nuovi casi e 21 morti, quasi tutti in Lombardia

 

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