Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è stato indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di frode in pubbliche forniture. Secondo gli inquirenti, come riportato da SkyTg24, il governatore lombardo sarebbe coinvolto nella vicenda dell’acquisto di 75mila camici da parte della Regione dalla ditta del cognato, la Dama Spa. Stando alle indagini, Fontana avrebbe saputo dell’operazione che la centrale di acquisti regionale Aria stava compiendo nonostante il conflitto di interesse. Immediatamente Fontana ha negato tutte le accuse, affermando di non essere a conoscenza di nulla. Inoltre il presidente della Regione Lombardia ha parlato anche attraverso il suo profilo ufficiale Facebook.
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Attilio Fontana indagato per frode
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è stato indagato per frode nelle pubbliche forniture dalla procura di Milano nell’inchiesta sui camici, commissionati il 16 aprile 2020, a Dama, la società gestita dal cognato di Fontana. L’operazione è stata commissionata da Aria, la società di acquisti della regione Lombardia, per un valore di 513mila euro. Un acquisto senza gara, per il quale i magistrati ipotizzano un conflitto di interesse. Poi il 20 maggio 2020, come riportato dal Corriere della Sera, l’ordine è stato trasformato in donazione. Però il 19 maggio 2020 il presidente avrebbe effettuato un tentativo di bonifico di 250mila euro attraverso un trust a favore della società del cognato e segnalato dalla Guardia di Finanza alla procura di Milano.
Il bonifico sarebbe partito da un conto di Fontana in Svizzera. Su quel conto, come riportato dal Corriere della Sera, Fontana avrebbe fatto nel settembre 2015 uno «scudo fiscale» per 5,3 milioni detenuti fino ad allora da due «trust». Il fondo sarebbe della madre di Fontana e i trust sarebbero stati creati alle Bahamas nel 2005. Poi il bonifico sarebbe stato annullato l’11 giugno 2020, da Fontana, dopo che il 9 giugno 2020 la Guardia di Finanza aveva accolto come teste il «responsabile della Funzione antiriciclaggio» della fiduciaria stessa. Al momento non resta che attendere ulteriori sviluppi sul caso.
Il presidente della Regione Lombardia si difende sui social
Dal momento in cui Attilio Fontana è stato indagato si è sempre difeso dichiarandosi completamente estraneo ai reati contestati. Il presidente della Regione Lombardia ha parlato attraverso i social e su Facebook. Il 24 luglio 2020, ha scritto: «Da pochi minuti ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità».
Poi ieri, 25 luglio 2020, Fontana ha aggiunto: «Sono emotivamente coinvolto dall’abbraccio di solidarietà e di stima che mi avete manifestato per tutto il giorno. Centinaia di telefonate, migliaia di messaggi mi hanno supportato in queste ore in cui anche manifeste maldicenze hanno avuto facile vetrina. Nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici. Adesso qualche ora di riposo, da domani si riprende come sempre il lavoro alla guida della Regione più bella del mondo». >> Altre News