Ciontoli nuovo processo: “Viola conosce tutta la verità sulla morte del mio Marco! […] Viola mi ha delusa perché poteva salvare Marco e non lo ha fatto”. Il settimanale Giallo pubblica una intervista alla madre di Marco Vannini che si è espressa in merito alla deposizione della ragazza di Federico Ciontoli, chiamata come teste in aula proprio dalla difesa dei Ciontoli. Una strategia difensiva che però potrebbe non produrre il risultato sperato.
Marina Conte: “Viola conosce tutta la verità sulla morte del mio Marco!”
Ascoltata in qualità di testimone nel processo d’Appello bis ai Ciontoli, la fidanzata di Federico lo scorso 9 settembre ha dato la sua versione dei fatti senza però risultare completamente credibile alla Corte. Quando infatti il presidente le ha chiesto il perché, dopo essere stata interrogata in Caserma all’epoca dei fatti, disse al fidanzato “Ti ho parato il c***o”, la sua risposta non è stata convincente. La teste è stata redarguita e quindi invitata, da testimone, a raccontare la verità per evitare di incorrere nel reato di falsa testimonianza al processo.
La narrazione lacunosa di Viola Giorgini: i dubbi della Corte d’Appello
Anche Valerio e Marina Conte, genitori di Marco, a fine udienza hanno asserito di non avere creduto ad una sola parola della Giorgini. I Vannini peraltro già prima della sua deposizione non si erano fatti alcuna illusione. “Se avesse voluto parlare, avrebbe potuto farlo già tempo fa. È rimasta in silenzio per cinque anni. Sarebbe potuta venire da me e parlarmi guardandomi negli occhi …”.
Da teste assistita con l’obbligo morale e civile di dire la verità, Viola Giorgini ha detto in aula: “Mi sono fidata della versione di Antonio”, quella, cioè, del colpo d’aria. Una narrazione lacunosa, la sua, costellata di tanti ‘non so’ e ‘non ricordo’ che hanno destato più d’un sospetto alla Corte e alla famiglia Vannini. “Non ricordo tutti i particolari di quella sera!”, ha esclamato Viola in evidente difficoltà mentre veniva incalzata durante l’interrogatorio in aula.
Frase ambigua a Federico: la giustificazione di Viola Giorgini
“Quando Federico è stato portato via dalla caserma di Ladispoli, lui mi ha manifestato questa paura del fatto che potessero dubitare di lui in quanto aveva toccato le armi […] Poi questo ‘t’ho parato’ è un linguaggio che non m’appartiene … “. Questo il racconto della teste. Questa la sua giustificazione fornita relativamente alla frase ambigua intercettata in caserma, proferita al fidanzato Federico Ciontoli poco dopo essere stata interrogata sui fatti occorsi in casa Ciontoli la notte a cavallo fra il 17 e 18 maggio 2015.
“Ma in quel momento lì – ha aggiunto – ero veramente spaventata e un po’ infastidita per come era andato l’interrogatorio perché quella persona mi trattava come se io fossi veramente una persona malvagia, ma in realtà non era così. Mi indispettii e in maniera molto immatura e infantile diventai un po’ arrogante e utilizzai quel termine, ‘parato’, che in realtà vuol dire ‘ti ho difeso’ …”. Spiegazione giudicata non convincente, tanto che il presidente le fa notare che quel suo modo di esprimersi ha fatto pensare che lei avesse mentito agli inquirenti: “C’è l’impressione che lei abbia detto cose diverse dal vero …”. Potrebbe interessarti anche —> Viola racconta la sua verità: “Abbiamo cercato tutti di convincere Antonio a chiamare i soccorsi”