Salvini sta perdendo. Per quanto voglia pubblicare tweet, post, fotografie di cartelli con scritto “grazie”, sta perdendo. E con lui, anche la Lega. Il percorso lo avevano introdotto le ultime elezioni regionali di gennaio 2020, quelle prima del Covid. Poi c’è stata l’emergenza, una situazione che sicuramente non ha fatto brillare il leader del Carroccio per competenze. Ora queste elezioni regionali 2020, una vera e propria disfatta di Caporetto per Salvini. In particolare in Veneto, la regione della presunta minaccia interna al partito: Luca Zaia.
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Regionali 2020, il vero sconfitto è Matteo Salvini
Fino a qualche mese fa Salvini era convinto di poter utilizzare le elezioni regionali per conquistare il governo. Come una partita di risiko, si immaginava di prendere un territorio dopo l’altro, fino a raggiungere i palazzoni romani. Fino a dimostrare che il popolo voleva la Lega. Nel frattempo, però, qualcosa è cambiato. E ora non si può più far finta di niente. In Veneto la Lega di Matteo Salvini ha preso il 15,9%, mentre la lista Zaia Presidente il 45,4%. Trenta punti di differenza. Stesso copione anche in Liguria, altro territorio in cui ha perso voti: la lista Cambiamo con Toti Presidente ha guadagnato il 20,6%, mentre il Carroccio si è fermato al 17,5%.
Uguale anche nelle Marche, unica regione che ha scelto di cambiare colore e passare da 25 anni di governi di centrosinistra, al centrodestra. In questo caso la Lega ha contribuito all’elezione del candidato di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli, con il 22,39%. Non un risultato negativo, ma secondo se si considerano le altre liste, in particolare il Partito Democratico che, invece, ha conquistato il 25,1% dei consensi.
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