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Napoli, single adotta bimba con la sindrome di down: «Alba è felice e lo sono anch’io»

29/10/2020 17:45 - Aggiornamento 29/10/2020 17:48

Su Pro Vita & Famiglia l’intervista a Luca Trapanese, papà adottivo della piccola Alba, nata con sindrome di Down. Il 43enne napoletano, che da quand’era adolescente si dedica al volontariato, ha preso in affido (e poi adottato) una bimba non riconosciuta dalla madre alla nascita. «Ho fatto richiesta al Tribunale di Napoli per ricevere in affido un bambino disabile. Sono infatti molti i bambini disabili, tolti alle famiglie d’origine o abbandonati dalle stesse, che i tribunali non riescono a collocare e che, quindi, rimangono negli ospedali o nelle case-famiglia», ha spiegato Trapanese.

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luca trapanese

Napoli, single adotta bimba con la sindrome di down: «Alba è felice e lo sono anch’io»

«Nel 2018 mi è stata affidata Alba, una bambina di 28 giorni con sindrome di Down, che la madre aveva abbandonato per ragioni non precisate. Non essendo stata trovata una coppia desiderosa di adottarla, il Tribunale l’ha data in affidamento a me. In quanto single, in linea generale, non potrei adottare, per cui ho fatto richiesta per l’adozione speciale ai sensi dell’articolo 44 della Legge 184/83. Come avviene per le coppie sposate, l’ho avuta in affido per il primo anno, poi, superato il periodo di prova, ho ottenuto l’adozione», ha dichiarato il 43enne.

Molto prima di adottare Alba, nel 2007, Luca Trapanese ha fondato l’associazione «A Ruota Libera onlus», che si pone come obiettivo quello di seguire i ragazzi disabili in età post-scolare. «Nasce proprio per dar vita ad attività collaterali e post-scolari. Abbiamo laboratori che vanno dalla cucina alla falegnameria, alla scrittura creativa. Poi assieme ai genitori abbiamo cominciato a lavorare sull’autonomia di questi ragazzi, i quali vivono in housing, con la supervisione degli educatori. Abbiamo preso delle proprietà nell’Alto Casertano, dove i ragazzi lavorano in un bar, in un bed & breakfast, in una fattoria dove produciamo miele. Abbiamo poi acquistato un hotel-ristorante: quando sarà ristrutturato, verrà gestito da persone disabili», ha raccontato il papà di Alba.

luca trapanese

«Per me la disabilità non è mai stata un problema ma un’esperienza di vita»

A proposito della sua figlia adottiva e dell’esperienza meravigliosa di genitore, Luca Trapanese, ha detto: «La mia non è soltanto una sensibilità ma una consapevolezza. Per me la disabilità non è mai stata un problema ma un’esperienza di vita. Ho iniziato a fare volontariato a quindici anni, accompagnando i malati a Lourdes». E ancora: «Quello che cerco di testimoniare con tutti è che Alba è una bambina come tutte le altre, felice, sana, allegra, pur con tutti i problemi che può avere. Un figlio sano non è di per sé garanzia di felicità. Mia figlia, nonostante la sindrome di Down, è felice e rende felice anche me».

E sono proprio i ragazzi disabili a patire di più la didattica a distanza: «Bisogna trovare il modo per rendere l’insegnante di sostegno operativo anche da remoto, purché si trovi in sintonia con tutta la classe. È assurdo che si lasci aperta la scuola soltanto per il bambino disabile che, in questo modo, si ritrova isolato tra i banchi deserti, in presenza del solo insegnante di sostegno». Leggi anche l’articolo —> Bambino si perde per strada: pitbull gli fa da «angelo custode» fino all’arrivo dei soccorsi

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