“La scuola rappresenta un fattore facilitante per la diffusione del virus”. Secondo l’epidemiologo Per Luigi Lopalco non c’era alternativa: la chiusura delle scuole in Puglia è assolutamente necessaria, a causa dell’aumento nel numero di casi proprio in corrispondenza con il ritorno degli studenti tra le aule. Così, tramite i social, ha lanciato un messaggio al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, spiegando le motivazioni per cui appoggia l’ordinanza del governatore dem Michele Emiliano.
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Chiusura delle scuole Puglia, Lopalco: “Decisione necessaria”
“Onorevole Ministro Azzolina, la decisione presa dalla Regione Puglia di interrompere momentaneamente la didattica in presenza nelle scuole, sofferta quanto necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia”, ha scritto l’esperto, nonché assessore alle Politiche della Salute e al Welfare della stessa Regione. Non ha alcun dubbio: Lopalco appoggia pienamente l’ordinanza emanata dal presidente della Puglia, il quale ha deciso di aumentare le restrizioni nel suo territorio imponendo la chiusura delle scuole.
Dati alla mano, infatti, il numero dei casi positivi sta salendo proprio nella fascia età dei più giovani, dei ragazzi che frequentano le scuole e che hanno ripreso la didattica in aula. “I contagi nella nostra regione hanno intrapreso un ritmo di crescita esponenziale estremamente preoccupante. Il numero di casi riportati nelle scuole, apparentemente, rispecchia la fotografia della distribuzione del virus nella popolazione esterna”, ha sottolineato.
“I giovani tra i 6 e gli 8 anni sono l’11% dei nuovi positivi”
“Da quando è partita la attività didattica ad oggi sono stati segnalati 1121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni“. Significa “l’11% dei casi totali. Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell’8% nella prima settimana di apertura della scuola. L’aumento della proporzione di casi in quella fascia di età è dunque sicuramente contemporaneo alla riapertura della scuola nella nostra Regione”, ha aggiunto poi.
“Questo fenomeno non deve sorprendere, essendo la scuola un aggregatore sociale. A prescindere se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori di esse, rappresenta comunque un fattore facilitante per la diffusione del virus. Quando in una epidemia come questa si osserva una curva in crescita, non ci si può permettere il rischio che tale crescita diventi incontrollabile. Bisogna intervenire precocemente con misure tempestive. Più tempestive sono le misure, minore potrebbe essere la durata delle stesse. È per questo motivo che noi monitoreremo la situazione costantemente e rivedremo la misura settimanalmente. Accanto a queste considerazioni di natura epidemiologica vi sono anche considerazioni di ordine pragmatico circa quello che ha rappresentato l’attività scolastica in termini di impatto sul servizio sanitario”, ha dichiarato in conclusione del messaggio. >>Tutte le notizie di attualità