Dopo lo scivolone del commissario ad acta per la sanità della Calabria Saverio Cotticelli, e in seguito alle sue dimissioni, è partito il toto nome per scoprire chi avrebbe preso il suo posto. E pare che il presidente del Consiglio, ieri, abbia chiamato il fondatore di Emergency Gino Strada per capire un’eventuale disponibilità del medico a ricoprire un impegno in Calabria, per aiutare a gestire la diffusone del coronavirus. La proposta del suo nome è stata avanzata dal Movimento 5 Stelle e dalle Sardine, che avevano invocato la nomina proprio come responsabile regionale per l’emergenza Covid già a marzo.
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Calabria coronavirus, Conte chiama Strada in aiuto
Gino Strada, però, non sarà il nuovo commissario. La nomina, infatti, è andata a Giuseppe Zuccatelli, manager sanitario con 52 anni di carriera alle spalle e uomo di Liberi e Uguali. Un nome che ha sollevate non poche polemiche: subito dopo che è emerso, infatti, è apparso un vecchio video risalente a maggio nel quale Zuccatelli critica l’utilizzo delle mascherine, da lui ritenute “inutili” nel contrasto alla diffusione del coronavirus. Ovviamente, il neo commissario successivamente si è scusato, spiegando che oggi le mascherine sono risultate una strategia fondamentale per il contrasto della pandemia e invitando tutti a utilizzarle, così “così come a rispettare il distanziamento fisico”. La sua credibilità, però, è parsa immediatamente compromessa, creando dei presupposti fragili per l’inizio del suo mandato.
Forse proprio per questo motivo Conte ha deciso di chiamare in soccorso anche Gino Strada. Il fondatore di Emergency, però, non dovrebbe sostituire Zuccatelli, ma affiancarlo. Pare infatti, da fonti ministeriali, che gli sia stato chiesto di organizzare i reparti Covid e gli ospedali da campo in Calabria. E quindi di collaborare con il neo-commissario. Dopo il colloquio tra Conte e Strada, infatti, è emerso che il medico potrebbe rivestire un ruolo operativo nella campagna di contrasto al contagio, e a quanto si apprende Strada si sarebbe dimostrato disponibile.
Zuccatelli: “Voglio essere giudicato per la mia carriera, non per una frase in una conversazione informale”
Dopo giorni di silenzio, a Repubblica Zuccatelli ha detto: “Ho 52 anni di carriera. Voglio essere giudicato per quello che faccio, non per quello che dico nel corso di una conversazione informale e a distanza di mesi viene riproposto. Questo è il momento dello sciacallaggio. Come si sente dire nei telefilm americani, qualsiasi cosa io dica potrebbe essere usata contro di me”. La sua nomina, infatti, ora è sulla bocca di tutti. Anche perchè è stata una decisione improvvisa, dettata da tempi strettissimi e durissimi. Il governo pensava di avere più tempo per ragionare su un eventuale cambio di leadership. Ma lo scivolone di Cotticelli e la sua “scoperta” di essere responsabile di un piano Covid hanno rimesso tutto in discussione.
Così è arrivata la nomina di Zuccatelli, rivelatasi però un altro boomerang. E ora il governo non può più tornare indietro. Per questo alcuni settori del Partito Democratico stanno spingendo per uno “spontaneo” passo indietro del commissario appena eletto. Non sembra però che Zuccatelli abbia alcuna intenzione di abbandonare la carica appena conquistata. >>Tutte le notizie di UrbanPost