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Legge Rodari al telefono per i bimbi del suo Comune: l’immaginazione contro la pandemia

26/11/2020 13:23

Margherita Nucci è assessora alla cultura e alla scuola del Comune di Castiglione dei Pepoli. Il Comune si trova sull’appenino tosco-emiliano e ci vivono poco più di 5mila persone. Da sempre impegnata in iniziative culturali dedicate ai cittadini più giovani, Margherita aveva organizzato tante attività per il centenario di Gianni Rodari. Ma visto che è impossibile ritrovarsi per leggere e immaginare, Margherita ha pensato a una soluzione per non smettere di invitare i bambini a fantasticare.

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Margherita Nucci era già consigliera comunale prima di compiere 20 anni. Da subito, le sue letture animate e i laboratori in biblioteca le hanno procurato la fama che tuttora ha, ovvero quella di una persona instancabile e sempre al servizio dei bambini. Laureata in italianistica e scienze linguistiche, Margherita lavora da un anno come maestra, ma tra la scuola e il ruolo di assessora per Castiglione dei Pepoli, trova comunque il tempo di dedicarsi ai bambini.

L’idea dell’iniziativa

Di fronte al Coronavirus, che l’ha obbligata ad annullare letture e laboratori, Margherita non si è persa d’animo. Ora i bambini la possono chiamare, ogni sabato tra le 9 e le 12.30, per sentirsi raccontare una storia. “Con il centenario di Rodari avevo organizzato tanti eventi che in questa situazione sono stati cancellati, mi sono domandata cosa avrei potuto fare di diverso per i bambini. La risposta me l’ha data lo stesso Rodari con il suo libro”, dice la assessora a Huffingtonpost.it. A Huffingtonpost.it, Margherita Nucci racconta la sua sfrenata passione per Gianni Rodari. “La letteratura per l’infanzia mi affascina tantissimo perché arriva a tutti, con effetti diversi: l’adulto riesce a leggere tra le righe e riflettere su cosa sta leggendo, il bambino ride, è sempre stupito. Secondo me potrebbe la letteratura per l’infanzia potrebbe anche non chiamarsi più così, perché è per tutti”.

Legge Rodari al telefono per permettere ai bimbi di immaginare

Interpellata sulla possibilità di proporre l’attività in videochiamata, a cui siamo tutti abituati oggi, Margherita risponde con riserbo: “A mio avviso la magia sta proprio nel far chiamare al bambino, fargli chiudere gli occhi e immaginare la storia ascoltandola. Non vedendomi può realmente immaginare, se lui mi vedesse non ci sarebbe la stessa magia. Per questo utilizzo un campanellino che apre e chiude la storia. Quando lo sente la prima volta sa che deve chiudere gli occhi perché la storia sta per iniziare, quando risuona alla fine sa che può riaprirli”. 

E l’impegno di Margherita per la sua piccola comunità non finisce qui. L’invito a mettersi in gioco e ad esprimersi, lo rivolgerà presto anche agli adulti, con un progetto che ha in mente. “Fuori al comune metterò due grandi cassette: una per i bambini e una per gli adulti. Ho pensato che sarebbe bello raccontare come il mio comune ha vissuto questo periodo, sia dal punto di vista dei bambini che dei grandi, così raccoglierò le loro lettere di speranza. Poi raccoglierò tutto in un volume. Sono le cassette delle speranze, perché in questo periodo tutti abbiamo delle speranze. Tra qualche anno ci chiederemo ‘ma come vivevamo?’ e voglio qualcosa che mostri come abbiamo passato questo periodo. La prospettiva del bimbo e dell’adulto per far parlare occhi differenti”, racconta Margherita Huffingtonpost.it. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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