A un giorno dalla scadenza del Decreto in vigore dallo scorso 4 novembre, ancora si fatica a capire che direzione prenderà il governo per affrontare le festività. Tra oggi e domani, infatti, dovrà essere presentato il nuovo Dpcm di Natale, con tutte le regole da seguire, probabilmente, almeno fino all’epifania. Si potranno raggiungere i familiari in un’altra regione? Ci saranno ancora le zone rosse, arancioni e gialle? I bar e i ristoranti riapriranno? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
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Nuovo Dpcm di Natale, cosa sta valutando il governo
Sul fatto che sarà un Natale diverso nessuno ormai ha più dubbi. Ma che cosa sarà permesso fare ai cittadini italiani? Andiamo per ordine. Le discussioni tra il governo e le Regioni non sono ancora finite. Secondo quanto emerso fino adesso, però, dalla prossima settimana l’Italia potrebbe essere praticamente tutta zona gialla. Per questo nel nuovo Dpcm di Natale pare si stia parlando di una “zona gialla rinforzata”, così da evitare il temuto “liberi tutti” e di “andare a sbattere” verso una terza ondata. Le tre giornate che spaventano di più sono sicuramente il 25, il 26 e il 31 dicembre. E’ probabile, infatti, che in quelle occasioni il governo e le Regioni possano scegliere di mettere in atto un’ulteriore stretta: chiusura dei ristoranti e, forse, coprifuoco anticipato per alcune attività.
Al vaglio dell’esecutivo poi c’è ancora l’ipotesi dell’apertura ai ricongiungimenti e il permesso di raggiungere le seconde case fuori regione. Proprio questo dovrebbe essere il tema dell’incontro di oggi. A riguardo però il governo si sta spaccando: da una parte c’è un’ala più rigorista che vorrebbe la chiusura dei ristoranti nei giorni festivi, così da impedire anche alle persone di spostarsi in occasione delle festività e non permettere eventuali assembramenti in piazza. Dall’altra, in particolare Italia Viva, si chiede invece di far rimanere aperte le attività anche il 25 e il 26 dicembre.
Nuovo Dpcm di Natale, probabile stop agli spostamenti tra i Comuni nei giorni di festa
Lo stop degli spostamenti tra i Comuni, quindi, potrebbe valere nei giorni di Natale e Santo Stefano, così come il primo di gennaio. C’è inoltre l’eventualità che dal 21 dicembre i viaggi tra una regione gialla e l’altra possano essere consentiti solamente per fare rientro al proprio luogo di residenza o al domicilio. Pare inoltre che verrà confermato il coprifuoco alle 22, ma sarà introdotta la possibilità per i negozi di rimanere aperti fino alle 21, così da evitare eventuali assembramenti dovuti alla corsa ai regali. Secondo quanto emerso finora, poi, il nuovo Dpcm di Natale non dovrebbe impedire gli incontri nelle abitazioni private, ma probabilmente rinnoverà la raccomandazione a evitarli.
Un altro nodo importante è quello delle zone di montagna: sembra che l’esecutivo stia valutando l’ipotesi di permettere agli alberghi di aprire e, forse, imporgli di poter eseguire solamente il servizio in camera per il cenone di capodanno. In ogni caso, gli impianti sciistici saranno chiusi, senza alcuna eccezione. La discussione è andata a lungo avanti tra i ministri sull’eventualità di chiudere gli alberghi vicino le piste da sci: la scelta dovrebbe propendere per l’apertura, ma pare che una decisione finale non sia ancora stata presa.
Improbabile la riapertura delle scuole il 14 dicembre
Per quanto riguarda la scuola, Conte ha fatto sapere che è molto improbabile la riapertura per il 14 dicembre, ipotesi emersa nei giorni scorsi per far ripartire, in modo scaglionato, le lezioni dei ragazzi delle superiori. Ora la palla è in mano al ministro della Salute Roberto Speranza. Dovrà illustrare in Parlamento le linee guida delle misure restrittive anti-covid che dovrebbero comporre il nuovo Dpcm di Natale. Alcune, probabilmente, si inaspriranno dal 21 dicembre al 6 gennaio, ma anche questo è ancora da confermare. >>Tutte le notizie di UrbanPost