Usa-Cina, rapporti sempre tesi anche in questa delicata fase di passaggio tra il presidente uscente Donald Trump ed il neoeletto Joe Biden. E le dichiarazioni di oggi del direttore (ancora per poco…) della National Intelligence John Ratcliffe sono destinate a lasciare il segno anche su questa transizione. “La Repubblica Popolare Cinese rappresenta oggi la più grande minaccia per l’America e la più grande minaccia per la democrazia e la libertà a livello globale dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha scritto Ratcliffe sul Wall Street Journal.
>> Covid-19: Bush, Obama e Clinton si faranno vaccinare in diretta tv
Usa-Cina, Ratcliffe (capo 007): Pechino “ruba, replica e rimpiazza”
John Ratcliffe, nominato da Donald Trump a capo dell’Intelligence nel luglio del 2019, cederà presto il passo a Avril Haines, ex vice direttrice della Cia ed ex vice consigliera per la sicurezza nazionale. Il neoeletto presidente Joe Biden ha infatti annunciato da alcuni giorni la sua nomina come capo della National Intelligence. Haines diventerà così la prima donna a guidare la comunità degli 007 Usa.
E si troverà in una condizione in cui la guerra degli 007 ha cambiato da tempo il suo obiettivo primario. Non più le organizzazioni terroristiche e nemmeno lo storico nemico d’oltreoceano, la Russia di Putin. Bensì il gigante con gli occhi a mandorla, accusato di voler sopraffare la potenza economico-militare degli Stati Uniti.
“Le informazioni di intelligence sono chiare – scrive ancora Ratcliffe sul WSJ – Pechino vuole dominare gli Usa e il resto del pianeta a livello economico, militare e tecnologico”. L’attuale numero uno degli 007 Usa ha denunciato attività “sotto copertura” del Partito Comunista Cinese e accusato Pechino di “spionaggio economico”, di “furto di proprietà intellettuale” con un approccio definito “ruba, replica e rimpiazza”. E ancora: “Il governo Usa – ha scritto – stima che il furto di proprietà intellettuale costi all’America fino a 500 miliardi di dollari all’anno”.
Le crescenti tensioni tra Washington e Pechino
Insomma, dalla vicenda Huawei in giù lo scontro tra Pechino e Washington, durante la presidenza Trump, si è fatto via via più aperto e preoccupante. Nell’ultimo anno poi, si è passati dalle illazioni sul virus responsabile del Covid-19 “sfuggito” ad un laboratorio militare di Wuhan, alle tensioni nel mar cinese meridionale. E “muscoli in mostra” della settima flotta americana e dei suoi alleati regionali nelle ultime settimane sono il barometro di una tempesta che potrebbe accendersi all’improvviso. >> Le notizie di esteri