Tensioni all’assemblea su Zoom tra i parlamentari M5S, divisi sul Mes. A richiamare i “dissidenti” all’ordine sono stati il capo politico reggente Vito Crimi e l’ex-leader Luigi Di Maio. “Il Mes non ci piace, ma non faremo ostruzionismo sulla riforma”, ha detto Vito Crimi, spiegando la linea del MoVimento.
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I deputati M5S contro il Mes
Il Movimento 5 Stelle, sotto la guida di Crimi, si opporrà in tutti i modi all’attivazione del Mes, ma non farà ostruzionismo sul pacchetto di riforma. L’assemblea congiunta dei parlamentari M5S era particolarmente attesa, visto il momento di tensione a proposito del Mes. Il 9 dicembre infatti il premier Conte comunicherà all’Aula le proposte, in vista del prossimo consiglio UE. Un gruppo di parlamentari dissidenti potrebbe non votare in sostegno del governo, possibilità prospettata dalla lettera di protesta contro il Mes firmata da circa 58 parlamentari.
Le proteste, durante l’incontro su Zoom, non sono mancate. Secondo quanto riportato da Adnkronos, la deputata Manuela Corda ha usato parole molto forti: “Questo è fascismo. Una conduzione che non ci permette di esprimerci. Solo due minuti e mezzo. Apprezzavo Luigi. Ora volete un mandato e vi volete imporre”. Di simili toni l’intervento di Francesco Forciniti: “A Bonafede e Di Maio avete dato mezz’ora senza contraddittorio per fare comizi, senza dato ma esprimendo solo la loro opinione. A noi non ci fate nemmeno parlare. Allora non ve la voto! Ciao”. Dal suo blog, anche Beppe Grillo si è unito alla voce dei dissidenti, ribadendo che il Mes è “inutile” e “inadatto”.
L’ala governista
L’ala governista, di cui Vito Crimi è portavoce, però, ribadisce che non fare ostruzionismo alla riforma del Mes non significa per forza di cose chiederne l’attivazione. Ipotesi che, per il momento, non è nei piani del governo. “Lo abbiamo detto in tutte le salse”, ha esordito Crimi parlando ai suoi. “Il Mes è uno strumento che non ci piace, obsoleto e potenzialmente dannoso e neanche la riforma è all’altezza di affrontare una situazione come quella del Covid”. Ma, continua Crimi, “non faremo ostruzionismo se tutti gli altri Paesi europei stanno andando in quella direzione e sono quegli stessi Paesi europei con cui ci troviamo a giocare una partita molto più complessa per il futuro dell’Ue, una partita per arrivare a una visione più ampia”. Quindi ha garantito: “Con noi al governo il Mes non sarà mai attivato e domani saremo sempre in prima linea per non farlo attivare. Anche nel Pd, nei più autorevoli pensatoi europei e tra gli economisti , stanno dicendo a chiare lettere che il Mes, anche con questa riforma, non potrà essere all’altezza dell’Ue del futuro. Anche per questo noi non lo useremo”.
Il capodelegazione e ministro Alfonso Bonafede, sulla stessa linea di Crimi, è intervenuto durante l’assemblea: “La lettera degli anti-Mes ha indebolito Conte”. E continua Bonafede: “Conte questo non lo merita perché è una persona coerente e capace. Il confronto si fa in un altro modo e con altri mezzi. Vi chiedo di rappresentare le vostre istanze confrontandovi all’interno. Con questo metodo diventa impossibile lavorare e diventa complicato governare”. La lettere di protesta, spiega il ministro della Giustizia, “È stata un grave errore, ha indebolito il Movimento davanti agli altri partiti alleati. Rispetto la motivazione, ma non il metodo”. E ha concluso: “Bisogna essere compatti e sostenere il nostro Presidente del Consiglio”. L’ex-leader M5S è poi intervenuto chiedendo responsabilità ai parlamentari. “Non si porti Conte al patibolo”, ha detto Di Maio.
M5S Mes: Crimi chiede fiducia in Conte
Parola di grande fiducia da parte di Crimi sul presidente del Consiglio. “Tutti siamo consapevoli dell’importanza di supportare l’azione del governo in un momento storico così difficile per il Paese. E tutti siamo convinti che sia necessario dare il massimo sostegno al presidente Conte, che deve poter andare in Europa con un mandato chiaro, forte dell’appoggio del Parlamento e del Paese, come già avvenuto in occasione del Recovery Fund”. “In Conte”, dice Crimi “abbiamo la massima fiducia perché ha dimostrato di aver sempre saputo difendere e curare al meglio gli interessi del nostro Paese di aver portato dall’Europa più risultati di chiunque prima di lui”. >> Tutte le news