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Recovery Plan, Conte: “Gli ultimatum non sono ammissibili in politica, significano impedire una soluzione”

30/12/2020 12:34

Come da tradizione, questa mattina il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto la conferenza stampa di fine anno. Sono stati mesi difficili, l’Italia e il mondo si sono dovuti difendere, e lo stanno ancora facendo, da un nuovo nemico che ci ha colti del tutto impreparati: il coronavirus. E ora è il momento di raccogliere anche i frutti di un’economia che è stata messa in ginocchio, e che deve assolutamente ripartire nel minor tempo possibile. Nonostante il covid. Per questo l’ipotesi di una crisi di governo, adesso, dovrebbe essere messa da parte, e le attenzioni dovrebbero essere concentrate sulle necessità più impellenti. Come il Recovery Plan: “Gli ultimatum non sono ammissibili in politica, significano impedire una soluzione“, ha infatti dichiarato Conte citando Aldo Moro.

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Recovery Plan, Conte: “Gli ultimatum in politica impediscono le soluzioni”

“I giorni di festa non valgono”, ha aggiunto poi durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Madama. Organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare, è un appuntamento fisso. E che quest’anno arriva in un momento particolarmente delicato: i dissidi interni della maggioranza stanno rendendo ancora più fragile un governo già profondamente provato e precario. Ci sono le discussioni di Italia Viva e del PD sul Recovery Plan, un tema che Conte vorrebbe riuscire a chiudere il prima possibile. Si parla di rimasto, di crisi di governo. Il tutto nel mezzo di una pandemia mondiale. Ovviamente, da parte dei giornalisti non sono mancate le domande sulle questioni più pungenti delle ultime settimane, come appunto la verifica della maggioranza.

“Dobbiamo affrettare delle risposte che il Paese attende. Oggi è in approvazione la legge di Bilancio anche al Senato, il prossimo passaggio urgente è il Recovery Plan. Dopo la bozza tecnica, ora dobbiamo fare una sintesi politica urgente”, ha dichiarato il Presidente. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, e la deadline pare essere stata impostata a febbraio: “Entro metà febbraio penso alla presentazione finale del documento. Siamo perfettamente in sintonia con l’indirizzo politico della commissione della Von der Leyen. Ci ha permesso di esprimere forza sul preogetto del Next Generation Eu. Non possiamo rinunciare a questa occasione storica e il governo non deve disperdere il suo patrimonio di credibilità. Non possiamo permetterci di galleggiare e operare in questo clima di azione sospesa. Tutti saremo chiamati ad assumerci le rispettive responsabilità”.

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Conte: “Farei subito il vaccino, ma rispetterò l’ordine delle priorità”

“Ci sono due aspetti che non riesco a fare miei. Uno sono gli ultimatum, non appartengono a mio bagaglio. In un ultimo discorso, l’ultimo fatto nel febbraio 1978, Moro ha detto che gli ultimatum non sono ammissibili in politica, significano far precipitare le cose e impedire una soluzione. Io sono per il dialogo e il confronto e trovare una sintesi per il Paese. Un’altra cosa non mi appartiene oltre agli ultimatum- ha aggiunto poi il Premier -. Noi stiamo lavorando al futuro del Paese, stiamo lavorando per il Recovery Plan, abbiamo fatto una manovra espansiva di 40 miliardi, lavoriamo al Bilancio europeo, sono qui per programmare il futoro. Non potrei distogliermi da questi impegni per impegnarmi in una campagna elettorale“.

“Bisogna agire in modo trasparente, confrontarsi in modo franco”, ha inoltre dichiarato il presidente Conte parlando di Recovery Plan, di crisi di governo e delle ragioni che hanno portato alla nascita di questo esecutivo. “Io non ho sfidato Salvini. Ho evitato che una crisi si consumasse nel chiuso di un Parlamento o di un salotto. Fin quando ci sarò io ci saranno sempre passaggi chiari, franchi. Tutti i protagonisti di questi passaggi si assumeranno le loro responsabilità”. Spostandosi, infine, sul tema vaccini, ha detto: “Lo farei subito, ma rispetterò l’ordine di priorità. Ci sono tutte le premesse affinchè l’Italia si possa dimostrare all’altezza di questa grande sfida, sarà un piano vaccinale senza precedenti. In primavera inoltrata, non credo prima di aprile, dovremmo completare la fase 1 del piano vaccinale, quando avremo raggiunto 10 milioni di vaccinati”. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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