Il Dpcm del 15 gennaio 2021 si avvicina: al termine del “provvedimento ponte” introdotto dopo l’Epifania, l’Italia si prepara ad accogliere l’ennesima serie di provvedimenti anti contagio da Coronavirus. Saranno discusse oggi, lunedì 11 gennaio, le proposte emerse ieri nell’incontro del premier Conte con i capidelegazione delle forze di maggioranza. Il vertice con i governatori delle Regioni non sembra però portar con sé allentamenti sostanziali.
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Dpcm 15 gennaio 2021, cosa cambia: spostamenti e aperture
Stando a quanto riportato da Il Giornale, l’idea del governo sarebbe quella di prorogare lo stato d’emergenza per i prossimi tre mesi, dunque fino al 30 aprile 2021, valutando poi un eventuale prolungamento sulla base dei primi risultati della campagna di vaccinazione. Fermo il divieto di spostamento tra regioni rosse e arancioni, con la possibilità di estensione anche alle zone situate in fascia gialla. Per le attività di ristorazione le saracinesche si abbasseranno alle 18 ed è in fase di studio l’ipotesi di vietare ai bar l’asporto di cibi e bevande a partire dalla stessa ora per impedire assembramenti in strada dettati dalla movida.
Il destino delle palestre, da definirsi il 12 gennaio dopo l’incontro tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Comitato tecnico-scientifico, pare continuare sulla linea della chiusura, con qualche deroga però per le lezioni individuali. Non è da escludere, invece, la riapertura dei musei almeno in zona gialla. Nessuna decisione, ancora, in merito alla questione zona arancione da estendere “in automatico” durante i weekend. Sempre chiusi gli impianti di risalita delle piste da sci della cui riapertura, dicono dall’esecutivo, “non si è parlato nemmeno tanto”. Resta il coprifuoco alle 22.
Cambiano i criteri per la zona rossa, introdotta quella bianca
L’eventualità, per le regioni, di slittare in zona rossa potrebbe seguire criteri differenti: se l’incidenza settimanale dei casi di contagio degli ultra cinquantenni è superiore a 250 ogni 100 mila abitanti, – riferisce Il Giornale – potrebbe scattare in automatico il passaggio nella zona di maggior rischio. E ci sarebbe addirittura un’altra opzione: applicare lo stesso principio ma senza distinzioni di età.
Al vaglio anche le regole per l’ingresso in zona bianca, quella che più si avvicinerebbe alla normalità. Gli allentamenti, in questo caso, si potrebbero ottenere con un indice di trasmissibilità non superiore a 0,5 e un tasso di incidenza di 50 casi alla settimana ogni 100mila abitanti. Se si riuscissero a raggiungere questi obiettivi, si potrebbe eliminare il coprifuoco e ripristinare tutte le attività ad oggi penalizzate. Riaprirebbero – con il dovuto distanziamento e obbligo di mascherina – bar, ristoranti, cinema, teatri, musei, palestre, piscine, centri commerciali e impianti sciistici. Concesse anche le partite di calcetto amatoriale. >> Saturimetro gratis in farmacia: chi ne ha diritto e come funziona