Conte Ter in salita, Berlusconi ago della bilancia? – Giovedì 28 gennaio 2021. «“Questo non posso crederlo!”, dichiarò Alice. “Proprio non puoi?”, chiese la Regina in tono compassionevole. “Prova ancora: fai un respiro lungo e chiudi gli occhi”. Alice si mise a ridere. “Non serve a nulla provare”, disse: “Non si può credere alle cose impossibili”. “Oso dire che tu non hai molta pratica”, affermò la Regina. “Quando avevo la tua età, facevo sempre questo esercizio per mezz’ora al giorno. Diamine, certe volte ho creduto fino a sei cose impossibili prima di colazione!”». Così si legge in “Alice attraverso lo specchio”, il romanzo surreale per ragazzi (ma neppure troppo) di Lew Carroll. E se chiedessimo oggi alla simpatica bambina dai capelli oro e vestito azzurro cielo di dare un’occhiata al nostro malandato paese, che nel pieno di un’emergenza sanitaria, economica e culturale si vede costretto ad affrontare pure una crisi di governo, di pronunciare ad alta voce una delle tante cose impossibili, senza indugio direbbe: “Berlusconi salvatore della patria, richiesto anche dalla sinistra”. Proprio quanto starebbe accadendo. Almeno stando a voci di palazzo.
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Conte Ter a rischio, Berlusconi ago della bilancia? Anche alla sinistra ora piace il Cavaliere
Eh già, il Cavaliere, come scrive Alberto Mattioli su “La Stampa”, viene visto come responsabile europeista moderato. E deve essere una bella soddisfazione per Berlusconi, che negli ultimi anni se ne è sentite dire tante: da caimano a giaguaro, da corrotto a mafioso. Il giornalista passa in rassegna tutta una serie di epiteti fantasiosi: «Bananiere» (Eugenio Scalfari), «Wanna Marchi» (Willer Bordon), «pazzo» (Oliviero Diliberto), «pagliaccio» (Fidel Castro), «buffone» (Mario Vargas Llosa, addirittura), «ominicchio» (Dario Franceschini), «De Gaulle da operetta» (Franco Bassanini), «venditore di tappeti» (Romano Prodi), «uomo di plastica» (sempre Franceschini), «gli serve l’interdizione» (Andrea Orlando). Credo di non aver dimenticato nulla. Senza contare che Bruno Tabacci, il costruttore “Number one”, ha definito il papà di Fininvest «una delle pagine meno nobili e più opache della nostra storia». E ora, invece? Che succede? La sinistra ha bisogno del leader di Forza Italia? In politica tutto è possibile. Lo dice la parola stessa, facendo il verso ad Audrey Hepburn “Impossible? The word itself says “I’m possible”. Un motto preso alla lettera.
Il leader di Forza Italia novello “Amleto in Costa Azzurra”
Mai il destino avrebbe potuto organizzare piano migliore. Per Berlusconi potrebbe essere un’occasione di “riscatto”, ma soprattutto un modo per sganciarsi da una destra troppo destra, rappresentata oggi dalla leader di Fratelli di Italia Giorgia Meloni e dal segretario del Carroccio Matteo Salvini. Una scelta però che da un lato comporterebbe una “perdita”: il Cavaliere dovrebbe rinunciare al Quirinale. Mica niente, per questo su “La Stampa” Mattioli definisce Silvio l’«Amleto in Costa Azzurra». Come dire, i dubbi sono tanti. Ma in politica “never say never”.
Conte Ter senza Renzi è possibile? Il ruolo di Berlusconi
Non sarebbe certo la prima volta per Berlusconi, che in passato è sceso a patti con la sinistra. Dalla Bicamerale di D’ Alema al «patto della crostata» sulle riforme istituzionali, firmato a casa di Gianni Letta. Senza contare l’incontro del leader di Forza Italia con Renzi il 18 gennaio del 2014, ricordato da tutti come il “Patto del Nazareno”. Insomma il Cavaliere potrebbe tendere una mano al premier in carica, dando vita ad un Conte Ter di larghe intese. Il condizionale è d’obbligo, la palla (avvelenata) è nelle mani di Silvio, che dovrà decidere cosa farne. Dal canto suo Salvini continua ad invocare un esecutivo di centrodestra o le urne. Staremo a vedere… Leggi anche l’articolo —> Marta Cartabia, il piano B di Mattarella? L’indiscrezione che “minaccia” il Conte Ter