Draghi premier? Ipotesi che si fa sempre più spazio – Domenica 31 gennaio 2021. «Serve la Politica con la “P” maiuscola. Ora è finalmente chiaro che la crisi nasce per scegliere come impostare il futuro, non perché qualcuno fa i capricci. La verità prima o poi arriva, la verità non è una velina di Palazzo». Così Matteo Renzi, in un’intervista concessa a “Il Corriere della Sera”, spiegando il motivo per cui non ha aperto immediatamente ad un terzo governo Conte: «Questa insistita personalizzazione su Conte tradisce il vero problema. Che non è il nome del premier, ma la direzione del Paese», ha precisato il leader di Italia Viva. Quanto al governo istituzionale, «Io penso che sia preferibile una soluzione politica. Ma nel caso in cui questa dovesse fallire accompagneremmo con rispetto le decisioni del capo dello Stato. Ora una cosa alla volta, prima proviamo a fare il governo politico», ha affermato il toscano.
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Draghi premier, Renzi: «L’ho sentito più volte», le telefonate che “affossano” il Conte Ter
Che i grillini possano essere vicini alla scissione a Renzi non interessa: «Stento a comprendere quale significativo contributo possa portare Di Battista. Ma fortunatamente fatico anche a considerarlo un problema. Noi ci occupiamo di cose serie e di problemi reali, non degli insulti di Di Battista». Il senatore toscano mira ad un governo diverso, capace di fare un “salto di qualità”: «Noi di Italia viva abbiamo rinunciato alle poltrone per le idee e gli ideali. Proprio nelle stesse ore in cui alcuni colleghi parlamentari cambiavano idee e ideali solo per chiedere delle poltrone. Oggi non accetteremo di uscire da questa crisi senza un impegno solenne, scritto, sui contenuti. (…) Contano le idee, non le aspettative personali», ha detto l’ex premier Renzi.
«Non rinunceremo al nuovo governo, ma al posto di Conte ci sarà Draghi. Ti dispiace?», l’indiscrezione de “La Stampa”
Mentre sulle pagine de “Il Corriere della Sera” usciva l”intervista a il leader di Italia Viva, su “La Stampa” veniva pubblicato un aneddoto. Ad un senatore del suo partito dubbioso sulla frattura con il “professore prestato alla politica” e la possibilità di uscire dalla maggioranza, Renzi avrebbe risposto così: «Non rinunceremo al nuovo governo, ma al posto di Conte ci sarà Draghi. Ti dispiace?». Del resto il rischio delle elezioni anticipate non sfiora affatto l’ex premier, che ha definito l’ipotesi: «Il solito spauracchio per terrorizzare qualche parlamentare preoccupato». Vero o falso che sia il retroscena dimostra che il partito di chi vorrebbe Draghi al posto dell’attuale presidente del Consiglio si ingrandisce sempre di più. Del resto quello dell’ex presidente di Bankitalia e della Banca Centrale Europea è un nome prestigioso. Che avrebbe peso anche in Europa. Un notevole peso. Il Quirinale ha precisato che Draghi non è stato “sondato” come premier. Ma Renzi ai suoi avrebbe fatto capire di aver avuto vari colloqui telefonici: «L’ho sentito più volte, lui è pronto». Questo almeno secondo le indiscrezioni rilanciate da “La Stampa”.
Boschi: «I nomi spettano al presidente della Repubblica, non a noi»
Stamani a “Il Corriere” Renzi ha detto invece: «Eviterei di tirare per la giacchetta Draghi, una personalità di valore assoluto che stimo moltissimo. Stiamo parlando di una delle riserve più importanti della Repubblica che nessuna forza politica può intestarsi. Se il presidente della Repubblica riterrà di voler sondare o incaricare Draghi lo deciderà lui. Ogni tentativo di alimentare oggi una discussione su Draghi è offensivo verso Draghi stesso e soprattutto verso il presidente della Repubblica e verso le sue competenze costituzionali». Dello stesso avviso la Boschi, che a “La Stampa” ha dichiarato: «Non sta a me suggerire nomi. Tanto meno in questa fase in cui tutto è nelle sagge mani del presidente della Repubblica. Tuttavia, penso che nessuno possa dubitare del valore di una figura come quella di Mario Draghi che rappresenta un orgoglio italiano. Ma i nomi spettano al presidente della Repubblica, non a noi». Leggi anche l’articolo —> Crisi di Governo, Roberto Fico secondo turno di consultazioni: ipotesi incontro collegiale