Nel primo giorno di consultazioni di Draghi con i partiti, i segnali più importanti sono arrivati fuori da Montecitorio. Nello specifico, dalla sala incontri allestita dinnanzi al palazzo e da una telefonata lunga due ore. “Super Mario”, che sa di aver bisogno dell’appoggio dei grillini, ha visto “cambiare il vento” subito dopo l’intervento del premier uscente Conte, che ha finalmente rotto il silenzio, e uno scambio di battute con Beppe Grillo che ha deciso di rientrare nella Capitale.
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Mario Draghi, telefonata di due ore con Beppe Grillo: il M5s cambia passo
“Il Fatto Quotidiano” racconta infatti che dopo l’incontro con Giuseppe Conte, Mario Draghi ha chiamato il fondatore del MoVimento 5 Stelle, che a sua volta ha poi telefonato a Vito Crimi per convincerlo a schierare il partito per il sì alla fiducia al presidente del Consiglio incaricato. «Devi dire ai parlamentari che bisogna ascoltare Draghi, sedersi al tavolo con lui», avrebbe detto Grillo. La stessa cosa che accadde nel 2019, quando il garante convinse Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista a stringere un’alleanza con il Partito Democratico. Grillo e il possibile nuovo premier avrebbero parlato anche, e molto, di reddito di cittadinanza. Draghi si sarebbe mostrato aperto al dialogo e avrebbe offerto garanzie: «Ha promesso che non verrà smantellato, anzi che verrà migliorato», avrebbe raccontato Grillo ai suoi. Un’indiscrezione rilanciata in queste ore anche dal sito “Today”. Annullata dunque l’ipotesi di voto sulla piattaforma Rousseau: i grillini cambiano passo. Luca De Carolis, su “Il Fatto Quotidiano”, racconta anche che ieri notte Grillo è arrivato a Roma. Probabilmente nelle prossime ore sarà in Parlamento.
Conte: «Io ci sono e ci sarò», nega di essere tra i sabotatori
Intanto l’ex presidente della Bce, che sta tessendo sapientemente la sua tela, ha iniziato il primo giro di colloqui con le formazioni minori e incassato i primi sostegni (Azione, + Europa, Maie-Europeisti, Cambiamo! di Giovanni Toti). A cambiare ovviamente le sorti l’intervento dell’ex premier, che ha aperto la strada ad “un governo politico”. Conte ha rivendicato di “lavorare per il bene del Paese”, e ha negato di “essere tra i sabotatori”. Rivolgendosi ai Cinque Stelle che lo hanno sempre sostenuto Conte ha detto: “Io ci sono e ci sarò”. E non è finita qui: l’avvocato del popolo si è mostrato come punto di riferimento per la coalizione di centrosinistra. Leggi anche l’articolo —> Conte: “Da me nessun ostacolo a Draghi. I sabotatori cercateli altrove”