Delitto di Bolzano: Laura Perselli sarebbe stata strangolata con una corda e non avrebbe nemmeno tentato di opporre resistenza al suo assassino. Killer che per gli inquirenti è proprio suo figlio Benno. Il 30enne, secondo la ricostruzione investigativa, avrebbe assassinato i genitori nella villa di via Castel Roncolo a Bolzano, dove i tre abitavano.
Delitto di Bolzano: Laura Perselli ipotesi omicidio premeditato
Da quando sabato scorso l’anatomopatologo Dario Raniero ha eseguito l’autopsia sul corpo di Laura Perselli, rinvenuto nell’Adige lo scorso 6 febbraio, le terribili indiscrezioni in merito rimbalzano da un sito all’altro. E fanno rabbrividire: «La madre di Benno Neumair strangolata con una corda. Non ha avuto il tempo di difendersi». L’arma del delitto, secondo chi indaga, sarebbe una delle corde da arrampicata che Benno custodiva in casa.
La donna, scomparsa la sera del 4 gennaio 2021 insieme al marito Peter Neumair, sarebbe stata uccisa dopo di lui. Il corpo dell’uomo, nonostante estenuanti settimane di ricerche nei fondali dell’Adige, non è stato ancora ritrovato. Laura Perselli non avrebbe avuto il tempo di reagire, di ribellarsi al suo assassino. Questo elemento, assieme ad altri raccolti dagli inquirenti, farebbe paventare l’ipotesi della premeditazione del delitto.
Una corda da arrampicata forse l’arma del delitto
Secondo l’ipotesi della Procura, dunque, Benno potrebbe aver atteso la madre, sorprendendola al suo ingresso in casa con una corda che teneva conservata in casa. Arma, che, non può certamente essere considerata ‘casuale’, come un più comune oggetto contundente trovato in casa e compatibile invece con un delitto d’impeto.
L’agguato alla madre, Benno, potrebbe dunque averlo pianificato ed organizzato per tempo. Se sarà confermato il quadro accusatorio, è plausibile ritenere che quando Laura entrò in casa dopo aver fatto visita all’anziana madre, il marito Peter fosse stato già ucciso. E che il suo cadavere, ancora introvabile, giacesse nell’abitazione, lì, dove Benno la stava aspettando. La corda, e tanti altri reperti raccolti in questa indagine, saranno analizzati dal genetista Emiliano Giardina, il perito nominato dal Gip Carla Scheidle.
Benno andò in centro estetico dopo la scomparsa dei genitori
Sono tanti i comportamenti anomali al vaglio degli inquirenti assunti da Benno Neumair in queste settimane. Il giovane è detenuto in isolamento nel carcere di Bolzano. Si professa innocente a su di lui gravano indizi ed accuse pesantissime: duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Pochi giorni dopo la scomparsa dei genitori, Benno avrebbe contattato un centro estetico e prenotato un appuntamento per sottoporsi ad un trattamento di dermopigmentazione del cuoio capelluto. Mentre Peter Neumair e Laura Perselli erano scomparsi e la macchina delle ricerche si era già attivata, lui si dedicava, in tranquillità, alla cura della sua immagine. Non solo, fa pensare il fatto che prenotò l’appuntamento usando il cognome della madre: “Benno Perselli”. Le dipendenti del centro estetico avrebbero riferito di averlo riconosciuto in tv nei giorni successivi, e confermato il suo atteggiamento serafico e rilassato. Potrebbe interessarti anche —> Peter e Laura uccisi in momenti diversi: nuove indiscrezioni sul giallo di Bolzano