Durante le sue ospitate in tv Matteo Salvini aveva fatto capire di essere del partito degli “aperturisti”. Il leader della Lega più volte ha chiesto al governo un cambio di marcia, soprattutto in merito alla riapertura dei ristoranti e di alcune attività chiuse da tempo. Suppliche che però sono state rispedite al mittente: lo scorso 24 febbraio 2021 Roberto Speranza aveva, infatti, rimarcato la linea “rigorista”. «Non ci sono le condizioni per allentare le misure», aveva detto il ministro della Salute. E il nuovo Dpcm Draghi, il primo dell’ex dirigente della Bce, sembra esserne la prova lampante. Il neo premier non si è discostato troppo dal lavoro fatto dal suo predecessore.
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Dpcm Draghi Salvini furioso, retroscena sul messaggio a Speranza: «Se va avanti così…»
Secondo quanto riportato da “Il Giornale” proprio il nuovo Dpcm avrebbe determinato i primi attriti nell’ampia maggioranza del governo Draghi. Matteo Salvini non avrebbe preso affatto bene la decisione dell’esecutivo di inasprire le misure contro il Coronavirus. Le limitazioni, tra l’altro, interesseranno la stessa Pasqua. Il Dpcm firmato dal premier infatti avrà vigore fino al prossimo 6 aprile. Il leader della Lega ha parlato di “eccessivo allarmismo”. Insomma pare non abbia condiviso praticamente nulla della bozza che è stata inviata alle Regioni. Ma c’è di più: stando a “Libero”, che rilancia un retroscena de Il Giornale, in privato, il segretario del Carroccio si sarebbe spinto oltre. A Speranza Salvini avrebbe fatto arrivare un forte messaggio: «Siamo fortemente insoddisfatti da un approccio che è in continuità con il Conte 2. Se va avanti così, non resteremo in silenzio». Libero Quotidiano puntualizza: “Non è chiaro se ci sia stato un contatto diretto o solo a livello di entourage, ma di certo il contatto c’è stato. Alcuni deputati leghisti, secondo il quotidiano, parlano addirittura di una telefonata tra i due”.
«Se vado a pranzo perché non posso andare a cena?»
Ad ogni modo, per ora, prevale la linea del rigore. Le proposte di apertura del leader della Lega sono state “bocciate”. «Se vado a pranzo perché non posso andare a cena?», aveva detto Salvini intervenendo al programma di Raiuno “Oggi è un altro giorno”, sottovalutando lo spettro degli assembramenti che potrebbero costar caro. Virologi, infettivologi ed epidemiologi continuano a ribadire che l’Italia è nel pieno della terza ondata, che le varianti sono pericolose, che i casi sono in aumento tra i giovanissimi. Cosa sfugge a Salvini? Leggi anche l’articolo —> Dpcm Draghi, la bozza inviata alle Regioni: i nuovi divieti fino al 6 aprile