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Emilia Romagna zona arancione scuro, quali sono le regole da rispettare

28/02/2021 13:53

A partire da martedì 2 marzo molti Comuni e Province dell’Emilia Romagna saranno costrette ad aumentare le misure restrittive, e passare in zona arancione scuro. Oltre a Bologna, si può dire che l’intero territorio romagnolo, tranne il Forlivese, a causa della crescita dei contagi che si è verificata negli ultimi giorni, dovrà stringere ancora un po’ le regole. Entro domani mattina è attesa l’ordinanza ufficiale. Vediamo però quali sono le regole di questa nuova fascia di colore.

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Emilia Romagna zona arancione scuro, i Comuni e le Province che entrano in questa fascia

La prima zona dell’Emilia Romagna a essere entrata nella fascia arancione scuro è stata quella dell’Imolese, comprendendo però anche alcuni comuni confinanti della Provincia di Ravenna. A partire da domani, poi, lo stesso destino era stato assegnato a Bologna, e da martedì 2 marzo si aggiungeranno anche le province di Ravenna, Rimini e il Cesenate. “Ancora una volta accogliamo la richiesta di intervenire arrivata dalla sanità e condivisa coi territori Insieme ai sindaci prendiamo una decisione difficile e sofferta, consapevoli tutti delle difficoltà e della stanchezza con cui sono alle prese da mesi attività economiche, famiglie, studenti. Ma abbiamo il dovere di ascoltare le autorità sanitarie e fare tutto ciò che possiamo per fermare la ripresa del contagio, più veloce a causa di nuove varianti e ora in grado di colpire maggiormente anche giovani e giovanissimi.

Siamo al lavoro con il Governo per accelerare il più possibile la campagna vaccinale, per avere ristori veloci, anche in presenza di ordinanze regionali, e i congedi parentali, per non lasciare soli i genitori nel momento in cui si agisce sulla scuola. Tenere duro adesso, con molta probabilità, vuol dire affrontare l’ultimo miglio e guardare ai prossimi mesi con maggiore fiducia. Facciamolo tutti, ancora una volta”, hanno dichiarato il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini.

Emilia Romagna zona arancione scuro

Emilia Romagna zona arancione scuro, le regole della nuova ordinanza

Ma cosa cambia in Emilia Romagna con la zona arancione scuro? Fondamentalmente, è un po’ come se fosse una zona rossa, con la differenza che i servizi di ristorazione possono continuare a effettuare asporti e domicilio, e che le attività di commercio possono rimanere aperte. Per il resto, sono concessi gli spostamenti, all’interno del Comune, solamente per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità. Cade inoltre la possibilità di fare visita ad amici e parenti, se non per prestare assistenza. Per tutte le scuole di ordine e grado a esclusione dei nidi (0-3) e delle scuole per l’infanzia, si torna alla didattica a distanza al 100%. I datori di lavoro, poi, sono tenuti a limitare il più possibile la presenza del personale, favorendo l’attività in smart working.

Rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Allo stesso modo è confermata la possibilità per gli studenti di frequentare le lezioni in presenza là dove sono previste. Come per quanto riguarda i laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Inoltre, è necessario che la scuola abbia sede in un Comune non compreso tra quelli soggetti a maggiori restrizioni.

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Attività sportiva

E’ poi possibile svolgere attività sportiva, ma solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Vengono sospesi, infatti, tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività svolta nei centri sportivi all’aperto. E’ consentito svolgere individualmente l’attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Permane, inoltre, l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Infine, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. A eccezione delle biblioteche dove i servizi sono offerti su prenotazione. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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