Tutto il mondo da un anno sta combattendo contro la pandemia da Covid-19. I contagi sembrano essere in costante aumento e la situazione sembra diventare ogni giorno sempre più complessa, sia a livello sanitario che economico e sociale. La campagna di vaccinazione sicuramente una volta portata a termine ridarà agli italiani, e non solo, la tanto sognata libertà.
Per ora però il Governo chiede ai suoi cittadini ancora un piccolo sforzo. Uno sforzo che sta diventato sempre più difficile da sopportare. Le chiusure di teatri, cinema e non solo hanno messo in crisi il settore dello spettacolo. Una crisi talmente profonda che oggi, 7 Aprile 2021, a Milano i lavoratori dello spettacolo hanno organizzato un flash mob per far sentire la loro voce.
Milano, flash mod dei lavoratori dello spettacolo
Dietro uno spettacolo televisivo, un concerto o un film c’è un mondo di lavoratori che a causa delle restrizioni per arginare il diffondersi del Covid-19 non sta attraversando un periodo facile. La macchina organizzativa di vari eventi è completamente bloccata e loro però hanno famiglie da mantenere. Ecco perchè oggi, 7 Aprile 2021, a Milano hanno deciso di far sentire il loro grido di aiuto attraverso un flash mob organizzato da tutti i lavoratori dello spettacolo.
Tutti insieme, uniti dalla stessa causa, hanno deciso di accendere un faro sulla situazione che stanno vivendo da più di un anno e si sono riunti sotto il motto “Invisibili, ma indispensabili”. Una battaglia che portano avanti da un anno e alla quale, a causa della pandemia, non sembra esserci, almeno per il momento, una soluzione. Bisognerebbe trovare delle strategie per poter riprendere a fare spettacolo nella più totale sicurezza, ma sicuramente non è una cosa facile da attuare.
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“Invisibili, ma indispensabili”
Le lavoratrici e i lavoratori del mondo dello spettacolo, come riportato da Il Fatto Quotidiano, oggi, 7 Aprile 2021, a Milano hanno organizzato un flash mob per accendere un faro sulla situazione che stanno vivendo da più di un anno. Fonici, macchinisti, tecnici delle luci, sarte, scenografi, attori e registi, dunque tutti coloro che lavorano dietro le quinte, da una settimana hanno occupato il Piccolo Teatro Grassi trasformandolo in un “Parlamento culturale aperto” per “riportare il lavoro delle attività culturali come urgenza sociale, perché sia prioritaria per il Governo”. Per ora non si può far altro che attendere una risposta dal Governo. >> Altre News