Presto arriverà il Decreto Sostegni bis, una nuova serie di misure destinate a Partite Iva, negozi, lavoratori e non solo. Secondo quanto riportato dalla bozza, infatti, il testo dovrebbe contenere 48 articoli con nuovi ristori, proroga sugli affitti dei negozi, slittamento della plastic tax, e altri aiuti anche per le famiglie in difficoltà a causa della pandemia. Vediamoli più nel dettaglio.
Decreto sostegni bis, la bozza del testo
Stando a quanto riportato dallAdnkronos che ha potuto visionare la bozza del nuovo decreto Sostegni bis, dovrebbero esserci 11,1 miliardi destinati ai nuovi ristori per le partite Iva, ma anche il posticipo dello sconto sugli affitti dei negozi fino al 31 maggio e della tassa sui rifiuti per tutto il 2021. Inoltre, dovrebbe contenere la proroga dello smart working nelle aziende private fino al 30 settembre e lo slittamento, per altri 6 mesi, della plastic tax.
Ma non è tutto: nel nuovo decreto bis dovrebbe esserci la proroga, per altri due mesi, del Reddito di emergenza “allargato”, con norme che consentono di accedere più facilmente alla misura. Inoltre, per le famiglie dovrebbero esserci 500 milioni indirizzati ad aiuti alimentari e contributi per gli affitti. Per i più giovani, invece, continua l’esenzione delle imposte indirette per l’acquisto della prima casa. I pub, i bar e i ristoranti, poi, secondo quanto si legge, non dovranno pagare il canone Rai per tutto l’anno in corso. Alcuni articoli, almeno al momento, non hanno un testo. Tra questi, anche alcuni molto attesi come quelli su Alitalia, il settore ferroviario, la scuola, il trasporto pubblico, i vaccini.
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Decreto sostegni bis, i contributi alle partite Iva
“Al fine di sostenere gli operatori economici colpiti dall’emergenza epidemiologica Covid-19 è riconosciuto un ulteriore contributo a fondo perduto a favore di tutti i soggetti che hanno la partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del presente decreto”, si legge nel testo. La misura verrà erogata automaticamente a tutti coloro che hanno già beneficiato dei ristori previsti dal primo decreto sostegni, e l’importo sarà il medesimo. Secondo quanto si legge nella bozza, poi, 600 milioni dovrebbero andare ai Comuni per sostenere le agevolazioni sulla tassa dei rifiuti, la Tari.
“In relazione al perdurare dell’emergenza epidemiologica, al fine di attenuare l’impatto finanziario sulle categorie economiche interessate dalle chiusure obbligatorie o dalle restrizioni nell’esercizio delle rispettive attività, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, un fondo con una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2021, finalizzato alla concessione da parte dei comuni di una riduzione della Tari”, è riportato infatti nella bozza.
Ci saranno poi delle misure anti-liste di attesa. “Tenuto conto del protrarsi dello stato di emergenza”, sono prorogate “al 31 dicembre 2021” le misure straordinarie già introdotte dal cosiddetto ‘Dl Agosto’. Sono mirate ad abbattere le liste di attesa, causate dai ritardi nell’assistenza sanitaria dovuti alla pandemia. Le Regioni e le Provincie autonome potranno “aumentare la possibilità di recupero delle prestazioni ospedaliere non erogate nel 2020, attraverso il riconoscimento degli istituti già previsti dall’articolo 29, comma 2 del dl 104/2020”. Quindi attraverso “prestazioni aggiuntive per i dirigenti medici e sanitari. Nonché del personale del comparto sanità dipendenti del Servizio sanitario nazionale”.
Come pure tramite il “reclutamento, in deroga ai vigenti Ccnl di settore, attraverso assunzioni a tempo determinato, di personale del comparto e della dirigenza medica e sanitaria o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa”. La stessa cosa vale per le prestazioni ambulatoriali.
Misure per la campagna vaccinale
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, poi, nel testo si legge che “al fine di conseguire l’autonomia produttiva di anticorpi monoclonali per il contrasto al coronavirus, di selezionati vaccini e di specifici antidoti per il bioterrorismo, è autorizzata la spesa di 16.500.000 euro per la realizzazione di un reparto di infialamento dei farmaci. Da costituirsi all’interno dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze per le esigenze della sanità militare e della sanità pubblica”. Proprio per questo “è autorizzata l’istituzione di un apposito fondo sullo stato di previsione della spesa del ministero della Difesa”.
Nello stesso articolo, infine, è specificata l’autorizzazione di spesa per 63.248.665 di euro, “al fine di sostenere lo sviluppo della sanità militare. Anche attraverso la sua piena integrazione nella rete di telemedicina nazionale. Nonché di potenziarne la capacità di intervento sul territorio a sostegno del sistema sanitario nazionale”. >> Tutte le notizie di UrbanPost