Raffaele Volpi ha presentato le sue dimissioni dal ruolo di presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Con lui, si è dimesso anche il suo compagno di partito, il leghista Paolo Arrigoni. Il posto di Volpi era in bilico già da qualche mese, dall’insediamento del governo Draghi, perché fin dal primo momento Fratelli D’Italia ha iniziato a rivendicarne la presidenza. Ora la Lega “pretende l’immediata, integrale applicazione della legge 124 del 2007 che prevede l’assegnazione di 5 componenti su 10 tra cui poter scegliere l’eventuale Presidente”. Di fatto, quindi, chiede le dimissioni degli altri componenti e la nomina di un nuovo comitato.
Volpi dimissioni Copasir, Salvini: “Ora attendiamo quelle degli altri componenti”
La decisione di presentare le dimissioni di Volpi è arrivata subito dopo quella del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di lasciare, a loro volta, i lavori del Copasir. “Nel pieno rispetto delle prerogative istituzionali abbiamo votato la delibera adottata dall’ufficio di presidenza in ordine all’attivazione di quanto stabilito dall’art. 34 della legge 124/2007. Al tempo stesso, al fine di porre il Comitato al di fuori delle ripercussioni politiche e ripristinare quanto stabilito dal comma 3 dell’articolo 30, acquisita sul merito anche la condivisione del gruppo parlamentare di Leu, abbiamo abbandonato i lavori del Copasir al fine di contribuire alla soluzione della titolarità della Presidenza del comitato medesimo”, hanno dichiarato i componenti del Copasir Federica Dieni, Maurizio Cattoi, Francesco Castiello del M5s, e Enrico Borghi del PD.
Non stupisce più di tanto la decisione di Volpi: il braccio di ferro con Fratelli D’Italia si stava intensificando sempre di più. Volpi ricopriva il ruolo di presidente del Copasir dal 9 ottobre 2019, ovvero dall’inizio del governo giallorosso. E a premere affinché lasciasse la poltrona sono stati anche, tra gli altri, i presidenti della Camera e del Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Insieme a loro, a domandare le dimissioni dei vertici del Copasir si sono impegnati diversi leader di partito tra cui Enrico Letta e Giuseppe Conte. Proprio a Fico e Casellati, ora, spetta provvedere alla sostituzione dei tre dimissionari, e dopodiché il vicepresidente del Copasir dovrebbe aprire le elezioni del nuovo presidente.
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Dimissioni Volpi presidente Copasir, cosa succede adesso
Ora, però, si apre anche una disputa giuridica. Uno dei candidati più quotati alla presidenza in caso di ricomposizione del comitato, infatti, è l’ex ministro di Fratelli D’Italia Ignazio La Russa. In ogni caso, a esprimere maggiore opposizione alla procedura di applicazione della legge 124 del 2007 al momento è la Lega. E questo perchè traducendo alla lettera il testo che prevede “l’assegnazione all’opposizione di 5 componenti su 10 tra cui poter scegliere l’eventuale presidente”, si impone di scegliere le nuove figure tra le fila di Fratelli D’Italia. In realtà, però, quella del Carroccio sembra non essere altro che una mossa tattica. Lo scopo pare quello di voler bloccare l’elezione dell’unico attuale esponente del partito di Giorgia Meloni, Adolfo Urso. Un nome non particolarmente apprezzato nemmeno dagli altri partiti della maggioranza. >> Tutte le notizie di UrbanPost