La Lega non è più il primo partito in Italia: il gruppo di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, è riuscita a scalare la classifica e ora si posiziona a pari merito con il Carroccio sul gradino più alto del podio. A dimostrarlo sono gli ultimi sondaggi politici di oggi realizzati dall’Istituto di ricerche Demopolis per il programma condotto da Lilli Gruber, Otto e mezzo.
Ultimi sondaggi politici, le percentuali
Ecco le percentuali che, secondo gli ultimi sondaggi politici, i partiti raccoglierebbero se gli italiani fossero chiamati alle urne:
- Lega: 21%
- Fratelli d’Italia: 21%
- Partito Democratico: 20%
- Movimento 5 Stelle: 17,2%
- Forza Italia: 6,8%
- Azione: 2,5%
- Sinistra Italiana: 2,3%
- LeU-Art. 1: 2%
- Italia Viva: 1,8%
- Coraggio Italia: 1,6%
- Altri: sotto l’1,5%
- Indecisi: 16%
Come dimostrano i dati, dopo anni la Lega non è più il primo partito in Italia. Ora si contende il posto con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni: tutti e due i gruppi, infatti, raccolgono il 21% dei consensi. A seguire, con un solo punto di distacco, poi, si posiziona il Partito Democratico con il 20% delle intenzioni di voto. Quarto posto, fuori dal podio, troviamo invece il Movimento 5 Stelle che questa settimana riesce a mettere insieme il 17,2% delle preferenze. In leggero calo, poi, c’è Forza Italia, unico altro a superare la soglia di sbarramento. Il partito di Silvio Berlusconi, tuttavia, non riesce ad arrivare al 7%, e si blocca al 6,8%.
Tra quelli più piccoli, Azione si posiziona con il 2,5% dei consensi, Sinistra Italiana con il 2,3% e LeU-Art.1 con il 2%. Infine, troviamo Italia Viva con l’1,8% e Coraggio Italia con l’1,6%. Bassa la platea degli indecisi: 16%.
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Lo scenario politico
Da ieri tutta l’Italia si trova finalmente in zona bianca, e questo ha permesso al ministro della Salute Roberto Speranza di firmare un’ordinanza che elimina l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto. Ovviamente, con delle regole: ogni volta che c’è il rischio di assembramento, o non si possono mantenere le distanze di sicurezza, infatti, bisogna continuare a utilizzarle.
Dal punto i vista politico, a occupare la scena in questi giorni è senza ombra di dubbio il Movimento 5 Stelle. La rifondazione non sta funzionando come i big pentastellati la immaginavano. Anzi, pare essere proprio a un punto morto. “Mi appello a Beppe Grillo perché adesso spetta a lui decidere se essere genitore che lascia crescere il proprio figlio o essere padrone che ne contrasta l’emancipazione. Per lui c’è e ci sarà sempre il ruolo di garante, ma non ci potrà essere confusione di ruoli o funzioni che alterano il corretto andamento. Non mi accontenterò di una risicata maggioranza, mi aspetto condivisione da parte di tutti. Solo a quel punto io ci metterò anima e corpo”, ha dichiarato ieri Giuseppe Conte durante la conferenza stampa.
Parole che, bisogna ammetterlo, non sono affatto piaciute al garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: “Come si permette a dirmi così? Che fa, pensa di costringermi a dire sì in questo modo?”, ha infatti replicato il comico. Insomma: il M5S non naviga in acque tranquille, e rischia seriamente di affondare in questa burrasca. >> Tutte le notizie di UrbanPost