Carlotta Benusiglio stilista trovata impiccata a Milano, il caso non è chiuso. La 37enne fu trovata senza vita appesa ad un albero, con una sciarpa intorno al collo, in piazza Napoli, il 31 maggio 2016. Considerato inizialmente un suicidio, il caso ha poi imboccato un’altra via.
Sotto accusa l’ex fidanzato Marco Venturi, indagato per omicidio volontario e maltrattamenti. La relazione tra i due era burrascosa e dai risvolti violenti. Le telecamere di video sorveglianza immortalarono l’uomo andar via dal parco qualche istante prima che Carlotta morisse, ma lui ha sempre negato ogni addebito. La coppia viveva un legame turbolento, fatto di accesi litigi spesso sfociati in violenze fisiche di cui Carlotta manifestò segni palesi e inequivocabili (vedi foto).
Carlotta Benusiglio stilista trovata impiccata a Milano: l’ex fidanzato sotto accusa
Secondo il pm Francesca Crupi, sarebbe necessaria una nuova perizia medico legale in incidente probatorio per accertare le cause della morte della donna. Il 6 luglio prossimo avrà luogo l’udienza preliminare per Marco Venturi, l’ex di Carlotta accusato di omicidio volontario e lesioni il cui arresto è stato negato dal Gip, dal Riesame ed anche dalla Cassazione. L’avvocato di Venturi, Andrea Belotti, si è opposto alla richiesta di una nuova perizia in quanto a suo dire le indagini hanno già accertato che si trattò di suicidio.
Servono nuove perizie: le richieste della Procura
La procura chiederà dunque un incidente probatorio con oggetto la perizia medico-legale. Necessari i conseguenti accertamenti tecnici irripetibili per capire le cause della morte della stilista. Secondo le indiscrezioni di queste ore, i nuovi accertamenti medico-scientifici dovrebbero riguardare “una nuova e più accurata analisi istologica e istochimica dei campioni contenenti materiale biologico della vittima”. Lo scopo è quello di accertare in particolar modo le vitalità o meno delle lesioni rinvenute sul solco del collo della donna “utilizzando tecniche scientifiche non prese in considerazione dal perito del gip”.
Ancora, la “valutazione della sindrome di Eagles non riscontrata né conosciuta dai periti e i suoi effetti sulla causazione del decesso” e le “caratteristiche del nodo e delle modalità di avvolgimento della sciarpa con cui la Benusiglio risultava appesa all’albero“.
Gli avvocati del fidanzato di Carlotta si oppongono: “Elementi già chiari, fu suicidio”
Secondo gli avvocati di Venturi, Andrea Belotti e Veronica Rasoli, già una precedente perizia ha già accertato che si trattò di suicidio. I legali evidenziano altresì che la richiesta della procura “fa riferimento a presunte carenze della perizia” svolta durante le indagini, riportata anche dal Gip che respinse l’arresto del Venturi per “mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”.
La difesa inoltre rimarca il fatto che il pm “omette di considerare che nel corso della perizia sono state svolte, in ampia collegialità, tutte le analisi scientifiche e tecniche sulla vitalità delle lesioni”. Si tratterebbe di nuove indagini su fatti già “ampliamente esplorati” e chieste dopo “oltre tre anni” dall’ultima perizia. Potrebbe interessarti anche —> Morte Carlotta Benusiglio, il caso si riapre: identificata lesione sul collo ante mortem