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Draghi al Quirinale o no? Al via toto-nomi, soffiata a Virginia Saba: “Meloni ha deciso”, retroscena

11/08/2021 12:50 - Aggiornamento 11/08/2021 16:40

Draghi al Quirinale? Sarà il prossimo presidente della Repubblica? Secondo i bene informati l’ex numero uno della Bce non vede per sé altro che Palazzo Chigi. Almeno fino alla fine della legislatura, cioè nel 2023. Il premier si tira dunque fuori per la corsa al Colle? Così sembrerebbe, ma nulla è scontato. Non pochi politologi ragionano e avanzano ipotesi sui possibili scenari. “Il Tempo”, “Il Corriere” e “Libero”, tra i tanti, hanno dato il via al toto-nomi. 

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Draghi al Quirinale o no? Toto-nomi, soffiata a Virginia Saba: “Meloni ha deciso”

Luigi Bisignani, «l’uomo che sussurra ai potenti e firma de Il Tempo», come si legge in un articolo uscito su “Libero”, ha avuto un confronto con Virginia Saba, attuale fidanzata di Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri, a “La Versiliana”, l’evento che si tiene a Marina di Pietrasanta. Nell’incontro, moderato da Massimiliano Lenzi, Bisignani ha parlato a lungo di politica. Stuzzicato dalla giornalista, che presentava il suo libro Il suono della bellezza, If Press editore, e da Maria Elena Capitanio, direttrice del periodico Le Cahier, si è sbottonato sulla corsa al Quirinale. A detta di Bisignani Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, si sarebbe convinta a prolungare la permanenza di Sergio Mattarella al Colle, che però finora si è sempre detto non disposto ad un bis del suo mandato. Un’indiscrezione “che soltanto la realtà dei fatti saprà confermare oppure smentire. Indiscrezione, comunque, dall’elevatissimo peso specifico”, sottolinea ‘Libero’.

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Ceccanti: «Mattarella si dovrà sacrificare»

Che tanti vogliano ancora Mattarella per un altro settennato non è un segreto per nessuno: il deputato del Partito democratico Stefano Ceccanti è dell’avviso che “Mattarella si dovrà sacrificare”. E ne ha spiegato le ragioni: «Si aprirebbe una guerra tra bande e il Parlamento rischia di restare bloccato per un mese in seduta comune», ha dichiarato il dem al Corriere della Sera. La seconda ragione, a detta di Ceccanti, avrebbe a che fare con la stessa stabilità dell’Europa: «Da settembre, quando scadrà il suo mandato alla guida del governo tedesco, Angela Merkel non prenderà più parte al Consiglio europeo. E quindi ai fini della stabilità della Ue occorre che Draghi resti a Palazzo Chigi. Perché dopo la cancelliera tedesca il presidente del Consiglio italiano sarà, di fatto, il punto di riferimento in Europa». Ma, come dicevamo, se Mattarella non vuole, le strade dovranno essere per forza altre. Da qui il toto-nomi: tra i papabili Pier Ferdinando Casini, di cui si parla come candidato di Renzi; a destra ci sarebbe Giancarlo Giorgetti, che ha guadagnato la stima di molti soprattutto per l’operato nel primo semestre dell’esecutivo. E ancora: Gianni Letta, Maria Elisabetta Casellati e Marcello Pera. Sempre che Draghi decida di restare dov’è.

E se l’ex governatore della Banca di Italia facesse un trasloco da Palazzo Chigi al Quirinale? In tal caso bisognerebbe cercare un sostituto all’altezza: al primo posto, a pari merito, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, o quello più anziano, cioè il titolare della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Figure però, che come capirebbe anche un bambino, non riuscirebbero mai a tenere una maggioranza così ampia. Tirando le somme: cosa ha in animo di fare l’attuale premier? “Tutto dipende da cosa deciderà il capo dello Stato“, è la chiave di lettura dei più stretti collaboratori dell’ex numero uno della Bce. In tal senso quel che c’aspetta appare chiaro: Draghi potrà continuare a restare alla guida dell’esecutivo se Mattarella verrà confermato al Colle. Altrimenti potrebbe raggiungere il Colle proprio luiLeggi anche l’articolo —> Reddito di cittadinanza, come potrebbe cambiare: le ipotesi sulla scrivania di Draghi

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