Gino Strada morto – Venerdì 13 agosto 2021. Il mondo piange la scomparsa del medico chirurgo, fondatore di Emergency nel 1994. Un’iniziativa voluta fortemente assieme alla moglie Teresa Sarti. È scomparso all’improvviso all’età di 73 anni. A dare la notizia sono state fonti vicine alla famiglia. Proprio stamattina era uscito un suo articolo su “La Stampa” che fotografava la situazione in Afghanistan. Secondo indiscrezioni il filantropo soffriva di problemi di cuore.
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È morto Gino Strada: il fondatore di Emergency aveva 73 anni
«Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra. Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi», diceva Gino Strada, che ci ha lasciati oggi. Nato a Sesto San Giovanni il 21 aprile 1948, all’anagrafe Luigi, Strada si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Statale di Milano nel 1978, per poi specializzarsi in Chirurgia d’Urgenza. Dopo un soggiorno negli Stati Uniti durante gli anni Ottanta, nel 1988 aveva spostato i suoi interessi verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Tra il 1989-1994 ha lavorato con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto: dal Pakistan all’Etiopia, dal Perù all’Afghanistan. Dall’esperienza in Bosnia ed Erzegovina l’intuizione di dare vita ad Emergency, associazione umanitaria internazionale impegnata nella riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. Con l’Ong Strada si è fatto promotore della costruzione di ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi nel mondo. Leggi anche l’articolo —> Incendi in Calabria, Draghi chiama Falcomatà: in arrivo ristori e piano sicurezza
Del 1999 l’uscita di “Pappagalli verde”, cronache di un chirurgo di guerra
“La notizia ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore”, il primo commento della presidente di Emergency, Rossella Miccio. Le sue iniziative umanitarie in tutto il mondo resteranno impresse nella mente di ognuno. Strada negli anni non aveva taciuto aspre critiche nei confronti dei vari governi italiani che si sono susseguiti: lamentava la corruzione nella sanità, la pessima gestione dell’immigrazione, il commercio delle armi e gli interessi economici che si celano dietro le guerre. Del 1999 l’uscita del libro Pappagalli verdi (che rimanda al nome di mine antiuomo di produzione sovietica), che raccontava le vicende di un chirurgo di guerra.
“Non ero con mio padre. Sono in mare a salvare vite come mi ha insegnato”, il messaggio toccante della figlia
Toccante il messaggio della figlia Cecilia sui social: «Amici, come avrete visto il mio papa’ non c’e’ piu’. Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perche’ sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio. Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere. Beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite. È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre. Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo». Leggi anche l’articolo —> Auto si ribalta in A1 durante il sorpasso: quattro feriti, code chilometriche