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Incendio palazzo a Milano, l’esperto di grattacieli: “Si è acceso come un fiammifero”

30/08/2021 09:32 - Aggiornamento 30/08/2021 09:37

Incendio palazzo via Antonini a Milano cause, il giorno dopo il devastante rogo che ha carbonizzato l’edificio di 18 piani di altezza alla periferia sud della città continua la discussione sull’origine e l’evoluzione dell’incendio. “Posso fare solo delle ipotesi sulla base di quel che vedo e di quel che leggo. Mi viene da dire una cosa: visto che il fuoco pare si sia propagato solo all’esterno, se qualcosa non ha funzionato riguarda esclusivamente l’involucro e in particolare il suo rivestimento. Significa cioè che il sistema di sicurezza interno ha funzionato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Incendio palazzo via Antonini a Milano

Lo dice al Corriere della Sera il professor Angelo Lucchini, docente di Architettura tecnica al Politecnico di Milano ed esperto di edifici alti e complessi e di questioni legate alla sicurezza e al fuoco, in merito all’incendio che ieri ha devastato un edificio in via Antonini, a Milano.

Incendio palazzo via Antonini a Milano cause: “Il palazzo si acceso come un fiammifero, rivestimento di materiale combustibile”

Per Lucchini il palazzo all’esterno si è acceso come un fiammifero “perché il rivestimento è stato realizzato con materiale combustibile, in grado di reagire rapidamente all’innesco che, per quanto è dato sapere, pare sia avvenuto a un piano alto” sottolinea l’esperto, facendo notare che per le facciate “è inappropriato e non si concilia con i requisiti di sicurezza rispetto al fuoco previsti dal ministero dell’Interno per gli edifici civili”.

Un obbligo non esiste, rimarca ancora Lucchini: “Le linee guida preparate dai vigili del fuoco per il ministero, fatte peraltro molto bene, hanno valore di raccomandazione. È però auspicabile che, anche alla luce di questo caso milanese, si acceleri il passaggio a un livello obbligatorio”.

La forte analogia con l’incendio della Grenfell Tower a Londra

E continua: “Non so che materiale sia stato utilizzato per il rivestimento. La cosa evidente è la sua notevole reattività al fuoco, dato che l’incendio si è esteso in brevissimo tempo ai livelli inferiori di entrambe le facciate principali. Di norma non c’è la necessità di proteggere le facciate con questo genere di impianti in quanto i materiali stessi dovrebbero salvaguardarne la sicurezza”.

Tra il palazzo di via Antonini e la Grenfell Tower di Londra, che si era incendiata velocemente “c’è una forte analogia”, conclude Lucchini. Nel caso milanese fortunatamente non vi sono stati problemi di evacuazione grazie al probabile rispetto delle regole costruttive sulla compartimentazione che hanno evitato alle fiamme di aggredire i piani interni. A Londra invece no ed è stata una tragedia”.

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