Pagelle Italia-Bulgaria. Al ritorno in campo dopo il trionfo di Wembley, agli Azzurri di Roberto Mancini non basta un Federico Chiesa “in formato europeo” per superare lo scoglio della Bulgaria di Petrov. La Nazionale italiana ha espresso la solita grande mole di gioco, ma a Firenze davanti al pubblico di casa sono mancate incisività a determinazione negli ultimi 11 metri. Diversi, inoltre, gli errori di gioco: quello più grave è costato il pareggio della Bulgaria. (Continua a leggere dopo la foto)
Pagelle Italia-Bulgaria 1-1: i migliori e i peggiori della serata
Donnarumma: 6
Torna tra i pali con la Nazionale perché al Psg finora ha fatto solo panchina. Ed è un ritorno amaro per il Gigio eroe di Wembley: gli tocca subire gol praticamente nell’unica azione d’attacco degna di nota della Bulgaria, ma non ha colpe. Per il resto è inoperoso.
Florenzi: 5,5
Non è ancora in condizione ottimale e lo si è visto chiaramente in occasione del gol bulgaro, quando si fa surclassare da Despodov che poi serve un assist al bacio per Iliev. Eppure nella prima mezz’ora di gioco aveva spinto parecchio sulla fascia, dialogando con Chiesa, pur sbagliando qualche misura nei cross. Qui ha rischiato Mancini, anche se il subentrato Toloi ( dal ’18 s.t., 6) non ha fatto molto meglio.
Bonucci: 6,5
Solita partita di grinta e sostanza. Poco fortunato nei tentativi di conclusione aerea, ma in difesa “comanda” a aiuta Jorginho ad impostare, considerata la serata poco creativa di Verratti. Pesca Insigne con un lungo e preciso lancio dalla difesa, anche se il “10” azzurro non concretizza davanti al portiere bulgaro. Partita da vice capitano senza sbavature.
Acerbi: 5
Grave l’errore su Iliev che lo beffa con un contromovimento in area piccola, condannando Donnarumma. Poi ne risente l’umore e la partita resta in salita. Mancini, però, non lo deprime lasciandolo in campo fino al ’90.
Emerson: 6,5
Sicuro in difesa, anche perché da quella parte la Bulgaria è quasi inesistente. Nel primo tempo la sua fascia è abbastanza ignorata, ma non per colpa sua. Cresce alla distanza, è questo è un bel segnale. Semina il panico per due volte accentrandosi e guadagnando due calci di punizione dal limite dell’area bulgara. (Pellegrini, dal ’46 s.t., s.v.).
Barella: 5,5
Solito lavoro da puledro di razza, ma è più confusionario del solito. Gli spazi tra le linee bulgare sono pochi e lui ne soffre più del previsto. Generoso, anche troppo, a rischio del giallo in diverso interventi fino a quello in cui arriva immancabilmente. Può e deve fare meglio. (Cristante, dal ’18 s.t. 6. Mancini lo fa entrare come vice Barella preferendolo -inspiegabilmente – a Pellegrini. Per fare la mezzala d’attacco il fisico e gli inserimenti ce li ha, i piedi no).
Jorginho: 6,5
Partita di fatica e impegno costante per ’90 per il regista azzurro. Lui fa tutto quello che può, ma è poco assistito dal compagno di reparto Verratti. Cerca anche qualche verticalizzazione, ma senza ottenere risultati di nota per via della scarsa ricettività azzurra in area di rigore avversaria.
Verratti: 5
Fino al pareggio bulgaro sembra essere in serata di grazia, palleggia imprendibile davanti agli avversari e cerca di dialogare con Insigne e Immobile. Poi però si ostina a tenere troppo palla: in tutto il secondo tempo non verticalizza, non ha mai un lampo di genio pur correndo senza risparmio per tutta la partita.
Chiesa: 7
Parte a razzo, in quello che fu il “suo” stadio e sotto gli occhi di papà Enrico. E il suo furore agonistico viene subito premiato: scatto esplosivo per rientrare sul sinistro, chiudere un bel triangolo con Immobile e segnare con una rasoiata da ala d’altri tempi. Poi si sbatte per tutta la partita ed è l’unico Azzurro che cerca di concludere verso la porta avversaria appena ne ha l’occasione.
Immobile: 6
C’è poco da fare, non è congeniale per lui giocare spalle alla porta. Merita la sufficienza per lo splendido triangolo chiuso sul gol di Chiesa, ma poi la sua è una partita fatta di troppe imprecisioni e poche conclusioni. Non ce ne voglia Mancini, ma urgono soluzioni alternative quando si gioca contro squadre che non si aprono mai come la Bulgaria (Raspadori dal ’29 s.t., 6. Qualche buon movimento anche se i palloni giocabili sono pochi. Ha però l’esplosività che gli permette di girarsi anche negli spazi stretti).
Insigne: 5
Serata opaca per il 10 Azzurro. Da segnalare solo qualche cambio di gioco verso Florenzi e Chiesa nella prima parte della gara, ma sulla sua fascia l’Italia non punge. Prova anche la conclusione un paio di volte ma ne escono due tiri fiacchi, non da lui. Infine si mangia una buona opportunità su un lungo lancio di Bonucci (Berardi dal ’29 s.t. Entra e tenta subito di accelerare saltando l’uomo, ma si vede che non ha ancora giocato in minuto in campionato).
C.t. Mancini: 6
Questa volta il Mancio è fin troppo conservatore. Ci si aspettava qualche cambio prima che la rincorsa azzurra al secondo gol perdesse definitivamente smalto. Conservativa, ad esempio, la scelta di sostituire Barella con Cristante e non con il più tecnico e fantasioso Pellegrini, soprattutto in quel momento della partita. Anche la scelta di relegare in tribuna Di Lorenzo e Calabria e privarsi di un esterno destro di spinta alternativo a Florenzi è, alla luce del risultato, discutibile.