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Riforma delle pensioni 2022, Ape Sociale diventa “super”: l’alternativa a Quota 100

20/09/2021 15:48 - Aggiornamento 20/09/2021 15:59

Riforma pensioni 2022 – A riposo prima con la Super Ape Sociale, pronta a rimpiazzare “Quota 100”. Il progetto del governo Draghi prende sempre più forma. La commissione sui lavori gravosi, istituita nel 2018, ma operativa soltanto dalla scorsa primavera, ha allargato a 203 le mansioni pesanti, che potrebbero consentire di anticipare l’uscita a 63 anni. Da 15 a 57 gruppi in tutto. La lista stilata ora sarà al vaglio dei ministeri dell’Economia e del Lavoro: toccherà all’esecutivo stabilire in via definitiva quante nuove categorie includere.

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Riforma pensioni, Ape Sociale diventa “super”: l’alternativa a Quota 100, le nuove mansioni inserite nella lista

Messa in soffitta Quota 100, che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021, cosa succederà in Italia? La strada percorribile per chi vuole andare in pensione in anticipo passerebbe per il progetto Super Ape Sociale. Ossia a riposo a 63 anni con 36 di contributi a patto di aver svolto una mansione gravosa per 6 anni negli ultimi 7 o 7 negli ultimi 10. La commissione, presieduta dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, ha chiuso una prima istruttoria, definendo un elenco fissato in base ai criteri Inail che poggiano su tre indici: la frequenza degli infortuni rispetto alla media, il numero di giornate medie di assenza per infortunio, il conto delle giornate medie di assenza per malattia. Come scrive “Il Corriere della Sera”, con la nuova lista, la platea di interessati si è allargata a circa mezzo milione di lavoratori. L’obiettivo consentire a più persone di anticipare la pensione, attraverso l’indennità ponte, con al massimo 1.500 euro lordi al mese.

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Operatori sanitari, ma non solo: macellai, panettieri e bidelle

Finora la Super Ape Sociale, come riporta “la Repubblica”, non ha funzionato come si pensava: “Al 2017 al 2020 ne hanno usufruito appena 4.300 lavoratori a cui aggiungere i “gravosi” della categoria precoci, 20 mila, impegnati in mestieri pesanti iniziati però da minorenni e con almeno 41 anni di contributi”. Il motivo? Non lo scarso fascino dello strumento, quanto “la scelta dei codici identificatori delle mansioni, troppo specifici ed escludenti”, scrive Valentina Conte. Da qui la necessità di riscrivere un elenco che includa più categorie di lavoratori. All’elenco Inail, sintetizzato anche in una classifica che mette in fila 92 classi professionali, di cui le prime 27 identificate come gravose, si aggiungono anche due mini liste redatte dall’Inps, che servono a definire le «mansioni siamesi», come le chiama Cesare Damiano. Vale a dire tutte quelle «mansioni gravose, affini alle attuali coperte dall’Ape sociale, ma sin qui escluse».

Tra queste ci sono gli operatori socio sanitari. Non solo, nella lista, anche conducenti di bus e tram, insegnanti delle elementari, portantini, forestali, magazzinieri. E ancora: macellai, panettieri, commessi, cassieri e bidelle. Sarà compito dell’Inps fare la sintesi delle tabelle e calcolare l’impatto sui conti delle varie ipotesi.

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Riforma Pensioni 2022, sindacati soddisfatti ma con qualche “però”: quali sono i nodi da sciogliere

L’ultima parola sull’elenco delle mansioni da aggiungere spetterà ai ministri Andrea Orlando (Lavoro) e Daniele Franco (Economia). Ci sono ancora nodi da sciogliere: alcuni vorrebbero far scendere a 30 gli anni di contributi. Le sigle sindacali Cisl e Uil hanno prezzato l’enorme sforzo fatto dalla commissione. Dello stesso avviso anche la Cgil che però, come scrive sempre “la Repubblica”, trova «molto grave che il governo non abbia ancora avviato il confronto sulla previdenza per dare risposta alla fine di Quota 100 e agli altri temi della piattaforma sindacale», le parole del segretario confederale Roberto Ghiselli.

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