Morta Luisa Mattioli. L’attrice di origini veneziane si è spenta in Svizzera all’età di 85 anni. Era la terza moglie di Roger Moore, da cui aveva avuto tre figli. A diffondere la notizia il “Daily Mail”, che che ha chiarito che la diva era malata da tempo. Il successo planetario gli anni ’50 e ’60; ha lavorato per il cinema e la tv. Con l’attore che ha vestito i panni di James Bond, Luisa Mattioli era convolata a nozze nel 1969 dopo il divorzio tra Moore e la vocalist Dorothy Squires. Un sodalizio durato 24 anni da cui sono nati tre figli: l’attrice Deborah Moore (1963), l’attore Geoffrey Moore (1966) e il produttore Christian Moore (1973). La coppia si è separata nel 1993.
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È morta Luisa Mattioli, moglie di Roger Moore. Chi era: carriera e vita privata
È morta in Svizzera all’età di 85 anni l’attrice Luisa Mattioli, terza moglie di Roger Moore: lo riporta il «Daily Mail» che tuttavia non precisa la data del decesso, ma specifica che «era malata da qualche tempo». Il figlio Geoffrey Moore, il terzo che la Mattioli ha avuto dall’attore, ha confermato la notizia. Roger Moore e Luisa Mattioli si erano conosciuti all’inizio anni degli sessanta quando lei lo aveva intervistato per una trasmissione televisiva. Avevano lavorato insieme nel film peplum del 1961 Il ratto delle Sabine. Nella “Hollywood sul Tevere” incentrata sugli stabilimenti di Cinecittà e Via Veneto, la coppia era considerata un chiaro esempio della “dolce vita” romana. A quel tempo Moore era tuttavia ancora sposato con la cantante Dorothy Squires, sua seconda moglie e, sebbene stessero insieme da tempo, solo quando divorziò da questa l’attore poté sposare la Mattioli. Le nozze furono celebrate l’11 aprile 1969 a Londra.
Il successo negli anni ’50 e ’60: i film in cui ha recitato
Luisa Mattioli ha recitato nel corso della sua carriera in vari film: “Napoli sole mio!”, regia di Giorgio Simonelli (1956), “Presentimento”, di Armando Fizzarotti (1956), “L’angelo delle Alpi”, diretto da Carlo Campogalliani (1957), “Mia nonna poliziotto”, regia di Steno (1958), “Serenatella sciuè sciuè”, diretto da Carlo Campogalliani (1958), “A noi piace freddo…!”, di Steno (1960), “I fratelli corsi”, regia di Anton Giulio Majano (1961) e “Diciottenni al sole”, di Camillo Mastrocinque (1962). Leggi anche l’articolo —> Premio Nobel per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi, Manabe e Hasselmann