Attore, doppiatore, danzatore, cantante. Tutto questo è stato Elio Pandolfi, che si è spento questa notte all’età di 95 anni. A dare la notizia della scomparsa l’Ansa, che ha sentito fonti della famiglia. Figura poliedrica, che sapeva calarsi nel dramma e, con altrettanta bravura, nel comico. L’uomo il figlio adottivo Natale Orioles. Per sua stessa volontà non si terranno funerali.
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Addio ad Elio Pandolfi, l’attore è morto a 95 anni: la carriera tra cinema, teatro e tv
Nato a Roma il 17 Giugno del 1926, Elio Pandolfi è stato un brillante attore di prosa e di rivista; ha lavorato alla radio e in televisione, affermandosi anche come cantante, ballerino, mimo e parodista. Il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica gli ha spalancato le porte del mondo dello spettacolo. Nel 1948 il debutto a Venezia come mimo-ballerino in Les malheurs d’Orphée di Milhaud, per poi entrare con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma. Straordinario doppiatore, con oltre 500 film all’attivo, Pandolfi è stato anche la voce di Stanlio della coppia Laurel & Hardy. La popolarità grazie a varietà come Studio 1 con Mina. Accanto alla tv il cinema: Pandolfi ha recitato con registi importanti come Luchino Visconti e Federico Fellini. Tra le pellicole da lui interpretate ‘Perdonami!’, regia di Mario Costa (1953); ‘Totò lascia o raddoppia?’, diretto da Camillo Mastrocinque (1956); ‘Il figlio del corsaro rosso’ di Primo Zeglio (1959). Tanti ricorderanno anche la sua apparizione in “Elisa di Rivombrosa”, regia di Cinzia TH Torrini, trasmessa dal 17 dicembre 2003 al 23 febbraio 2004. L’ultima volta in palcoscenico, nel 2019, a Roma in “Io mi ricordo” con Riccardo Castagnari e la regia di Paolo Silvestrini.
«Mi sentivo nato attore. Non era una scelta»
Una vita spesa per l’arte quella di Elio Pandolfi: “Mia madre capì da subito che ero diverso dagli altri bambini, inventavo commedie, recitavo versi da me composti, cantavo e ballavo nel cortile della scuola. Nel 1940, mi esibii per la prima volta in un’operetta famosa ‘Al cavallino bianco’. Lo spettacolo si tenne nel teatrino della mia parrocchia. Mi sentivo attore nato. Non era una scelta. Dovevo assolutamente fare l’attore. A tutti i costi!”, disse lui in un’intervista.
Soddisfatto del suo lavoro, dedicato soprattutto alla modulazione della voce, di cui intuiva tutto il potenziale, Pandolfi dichiarò al compimento dei 92 anni: “I più grandi mi hanno sempre apprezzato, da Mastroianni a Bice Valori, da Lauretta Masiero a Paolo Ferrari per arrivare a Maurizio Costanzo e Paolo Limiti e oggi sono contento dei tanti spettacoli belli che ho fatto e un po’ orgoglioso anche delle due tesi di laurea che sono state scritte su di me, una di circa 500 pagine all’Università di Firenze ‘Elio Pandolfi, un’orchestra di voci, attore cantante e doppiatore’ e l’altra all’Università la Sapienza ‘Pandolfi nella tradizione dell’operetta, i suoi mille talenti'”. Leggi anche l’articolo —> Addio a Piera Degli Esposti: chi era l’attrice