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Indennità covid, la quarantena tornerà a essere equiparata alla malattia

15/10/2021 12:27

Oggi il Consiglio dei ministri analizzerà un nuovo decreto fiscale che prevederà una serie di norme indirizzate al mondo del lavoro. Al suo interno dovrebbe essere contenuto il rifinanziamento della cassa integrazione Covid per altre tredici settimane, e dovrebbe essere predisposto anche un fondo per l’indennità covid da quarantena, che permetterà di equiparare alla malattia l’assenza causata dalla quarantena. Questo, per lo meno, è quanto trapelato dopo l’incontro di ieri tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e i sindacati. Vediamo meglio i dettagli e cosa dovrebbe cambiare.

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Indennità Covid, cos’ha deciso il Consiglio dei ministri

Stando a quanto emerso finora, quindi, il governo dovrebbe rifinanziare la cassa integrazione Covid per altre tredici settimane, ovvero fino all’anno nuovo. Una conquista da parte dei sindacati, che più volte hanno ribadito la propria preoccupazione rispetto alla scadenza del blocco dei licenziamenti in programma per fine ottobre. Ma non è tutto: sarà predisposto un fondo di circa 800 milioni di euro per l‘indennità covid da quarantena, che permetterà di equiparare (di nuovo) alla malattia l’assenza dal lavoro causata dalla quarantena. Di nuovo, appunto, perché questa misura era già stata applicata nel 2020. Poi però nel 2021 l’Inps l’aveva sospesa per assenza di risorse. Infine, il Consiglio dei ministri dovrebbe analizzare il tema della sicurezza sul lavoro e la questione Green Pass, che da oggi è obbligatorio per accedere a tutti i luoghi di lavoro.

Per fronteggiare la nuova norma, infatti, i sindacati continuano a chiedere di abbassare i prezzi dei tamponi, cosicché anche coloro che non sono vaccinati possano essere agevolati. Pare tuttavia che il Premier non sia propenso a intraprendere questa via.

“Hanno confermato e accolto la nostra richiesta di rifinanziare la Cassa integrazione Covid”, ha affermato al termine dell’incontro il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Questo diventa un elemento alternativo ai licenziamenti. E abbiamo anche ribadito la necessità di trovare il modo che questo non ricorso al non licenziamento diventi un vincolo forte fino alla fine dell’anno”, ha aggiunto inoltre. Rispetto all’obbligo di Green Pass sul nuovo di lavoro, poi, ha dichiarato: “Bisognerebbe potenziare il credito di imposta, su tutte le spese di sanificazione. In modo da permettere alle imprese di affrontare la questione. Penso che sarebbe un fatto molto importante che tutte le imprese, non solo qualcuna come sta accadendo, si assumessero l’onere del pagamento del tampone per tutti i lavoratori“.

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Indennità covid e la sicurezza sul lavoro

“Il governo ci ha assicurato che nel decreto fiscale entreranno misure importanti sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro“, ha commentato inoltre il segretario della Cisl Luigi Sbarra. Tra le altre novità, infatti, dovrebbe esserci anche la sospensione delle attività che presentano il 10% di lavoratori in nero. Così come quelle che non rispettano le norme sulla salute e sulla sicurezza. Il tutto dovrebbe essere accompagnato da un potenziamento dell’Ispettorato del lavoro. “Punti importanti per dare una risposta alla questione delle morti sul lavoro”, ha affermato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.

Dovrebbe essere previsto “un coordinamento di tutti i soggetti che operano nella salute e nella sicurezza per migliorare verifiche, controlli e ispezioni sui luoghi di lavoro”, hanno aggiunto Landini e Sbarra. Il prossimo obiettivo dei sindacati, poi, è “discutere di come estendere l’esperienza positiva dei protocolli di sicurezza usati per la gestione Covid. Anche in una fase che non sia quella emergenziale”, ha fatto sapere Landini. Proprio per questo nelle prossime settimane avverranno nuovi incontri con il governo. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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